«L’eurozona ha bisogno di più unione». Il presidente della Banca centrale sulla moneta unica. UniCredit e Intesa Sanpaolo salgono di oltre cinque punti percentuali. L’indice Ftse Mib guadagna il 3,06% dopo le parole sull’intervento della Bce per proteggere l’Euro. Spread a 479 punti. CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA| lunga telefonata tra squinzi e napolitano. «In Italia la diminuzione del Pil proseguirà. Annullate tutte le probabilità di rilancio nella seconda metà dell’anno»
«All’interno del proprio mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l’euro, e credetemi, questo basterà». Interviene con forza il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, nel corso della Global Investment Conference a Londra. «Non è possibile immaginare la possibilità che un Paese esca dall’Eurozona» aggiunge inoltre. E sulle sue parole, sia lo spread Btp-Bund sia quello Bonos-Bund, iniziano immediatamente a ridursi.
La soluzione del problema degli spread, e quindi di rendimenti troppo elevati sul debito sovrano di alcuni Paesi dell’Eurozona, precisa Draghi, «rientra nel mandato della Bce, nella misura in cui il livello di questi premi di rischio impedisce la giusta trasmissione delle decisioni di politica monetaria» prese dalla Banca centrale.
«PIÙ UNIONE» – L’Eurozona «ha bisogno di più unione» incita inoltre Draghi. Che, in linea con le indicazioni dell’ultimo summit a Bruxelles sull’esigenza di un’unione bancaria, finanziaria e fiscale, ha sostenuto che «si arriverà alla condivisione della sovranità nazionale Ue».
Piazza Affari scatta al rialzo dopo le rassicurazioni di Mario Draghi sulla tenuta l’Euro. Il presidente, con una netta presa di posizione, ha detto che «nell’ambito del nostro mandato la Bce è pronta a fare tutto il necessario a preservare l’euro. E credetemi: sarà abbastanza». La dichiarazione di Draghi ha fatto schizzare l’indice Ftse Mib guadagna il 3,06% . Lo spread Btp/Bund si muove in sintonia con la Borsa e si porta sotto quota 480 punti base. Un calo netto visto che il differenziale era salito anche sopra quota 520.
BENE ANCHE MADRID – Bene anche Madrid a +1,26%. Cade sotto 600 punti lo spread tra Bonos spagnoli e Bund, a 594 punti, con il rendimento dei decennali di Madrid al 7,23%. Più caute Parigi (+1,23%) e Francoforte (+0,39%).
SI RAFFORZA L’EURO – Si rafforza anche l’euro e supera 1,22 dollari a 1,2224 di massimo intraday e 95,566 yen.
BANCARI – Schizzano in alto i bancari, con Mps (+2,91%), Intesa Sanpaolo (+1,96%) e Unicredit (+1,86%). Recupera anche Fiat (-1,85%) e gira in positivo Telecom Italia (+0,32%). Brilla Lottomatica (+3,23%).
Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha avuto un lungo colloquio telefonico giovedì mattina con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Al centro della «cordiale» chiacchierata non poteva che esserci la difficile situazione economica italiana ed europea. E in effetti le previsioni di Confindustria sono davvero preoccupanti. «Lo scenario globale è ulteriormente peggiorato. E in Italia la diminuzione del Pil proseguirà». Con la chiusura del secondo trimestre con tutti gli indici negativi si sono annullate «le probabilità di rilancio nella seconda metà dell’anno» si legge nella Congiuntura Flash del Centro Studi di Confindustria.
RILANCIO? NON NEL 2012 – «Il secondo trimestre – si legge nell’analisi mensile – si è chiuso con tutti gli indicatori congiunturali in ribasso, soprattutto i nuovi ordini, annullando le probabilità di rilancio nella seconda metà dell’anno; c’è qualche timido segnale di rallentamento della flessione a partire dall’estate inoltrata». Pur essendo «partita dalla periferia, la contrazione dell’attività economica ha ormai coinvolto le economie core». Dall’Eurozona le onde recessive si allargano al resto del mondo, che di per sè non gode di ottima salute, anche perchè «la BCE agisce in misura limitata sia con gli strumenti ordinari (tassi) sia con quelli straordinari (acquisto diretto di titoli di Stato), per vincoli politico-culturali più che istituzionali».
SPIRALE DEPRESSIVA IN EUROLANDIA – Per l’uscita dalla crisi, «quasi tutto ora dipende dall’evoluzione del quadro in Eurolandia, che sempre più appare intrappolata in una spirale depressiva, a causa non tanto di aggiustamenti ineluttabili quanto dell’incertezza e dei danni che la gestione europea della crisi provoca, tra l’altro con politiche di risanamento troppo restrittive». È quanto si legge nel rapporto del Centro Studi di Confindustria, che sottolinea come l’azione della Bce sia frenata «da vincoli politico-culturali più che istituzionali».
CREDIT CRUNCH SI ACCENTUA – Il credit crunch si accentua: in Italia a maggio i prestiti alle imprese sono scesi dello 0,7%, dopo il recupero di aprile che aveva interrotto sei mesi di cali consecutivi, e sono dell’1,8% sotto il livello di settembre 2011 (dati destagionalizzati). Il 32,9% delle imprese ha registrato condizioni di credito peggiori nel 2° trimestre e il 26,1% liquiditá insufficiente per il terzo.
OCCUPAZIONE – «Il progressivo deterioramento delle prospettive occupazionali è confermato dalle attese delle imprese, che pure proseguono nel tentativo di salvaguardare il capitale umano». Lo rileva Confindustria nella sua Congiuntura Flash. Non si svuota, infatti, il bacino di persone in CIG, che è stato stimato dal CSC pari a 370mila unitá di lavoro standard in giugno (+36,2% rispetto all’agosto 2011).
CAMUSSO – «Ci aspetta un autunno caldo? Per il momento ci aspetta un agosto preoccupante…» Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine del presidio organizzato con Cisl e Uil al Pantheon. «Credo che faremo di tutto, come necessario, perchè le iniziative siano il più possibile unitarie».