«Un evento tragico». L’allarme del presidente della società: «Il provvedimento del gip è chiaro: dispone la chiusura dell’impianto»
Bruno Ferrante non usa mezzi termini. Anzi, lancia un vero e proprio allarme durante l’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Perché «il provvedimento del gip è chiaro: dispone la chiusura dell’impianto» di Taranto ma «chiudere Taranto significa chiudere anche Genova e Novi Ligure. Sarebbe un evento tragico per la vita dell’Ilva».
L’IMPIANTO– Per Ferrante «l’ iniziativa della Procura di Taranto meritoria perchè ha richiamato sull’Ilva l’attenzione delle autorità e ha svegliato le coscienze». Allo stesso tempo ha definito il dispositivo di sequestro «severo e rigoroso» e gli arresti di otto dirigenti un «gesto pesante». «Davanti a un provvedimento della magistratura – ha aggiunto – possiamo solo aspettare, ma se verrà eseguito abbiamo solo da chiudere e basta: non abbiamo altra scelta». Ferrante ha ricordato che «lo spegnimento è una procedura complessa, difficile e non breve. La chiusura sarebbe un evento tragico e decisivo per la vita dell’azienda». E poi ha aggiunto che la famiglia Riva «è intenzionata a restare a Taranto» e considera l’impianto pugliese «strategico per l’intero gruppo».
IL TAVOLO TECNICO – Intanto è stato aperto un tavolo tecnico presso la Regione Puglia a cui hanno partecipato alcuni rappresentanti dell’Ilva, del ministero all’ Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente, il capo di Gabinetto della Regione Puglia, dirigenti regionali e dell’Agenzia regionale per L’Ambiente (Arpa) Puglia. L’assessore all’Ecologia, Lorenzo Nicastro, ha spiegato: «Quello che ci interessa prescinde completamente dalle vicende processuali che, ovviamente, non tocca valutare a noi. A noi interessa vedere quale nuovo percorso oggi Ilva è disposta a intraprendere con la Regione. Noi siamo a disposizione».