DENUNCE PRESENTATE DAI DIRETTORI DI DUE BANCHE. Il pm sequestra allo storico autista di Albertone la procura generale per la gestione dell’intera eredità dell’artista.
ROMA – A dieci anni dalla scomparsa di Alberto Sordi, c’è un esposto in Procura che riguarda l’unica sorella. Aurelia Sordi, 95 anni, potrebbe essere stata vittima di circonvenzione di incapace. Questa è l’ipotesi di reato sulla quale sta indagando il pm Eugenio Albamonte e che a breve ascolterà la donna. Al momento non ci sono indagati e il fascicolo è ancora contro ignoti. A far partire le indagini sono stati gli esposti presentati nei giorni scorsi dai direttori di due banche e che tirano in ballo il nome di Arturo Artadi (storico autista di Sordi) che è uno dei co-delegati a movimentare piccole somme di denaro per le esigenze quotidiane dell’anziana donna.
LA TESTIMONIANZA DI AURELIA – Aurelia sarà ascoltata a breve dai pm romani con l’obiettivo di verificare le condizioni psicofisiche della donna alla luce della gestione del patrimonio.
INGENTE PATRIMONIO – Al momento il patrimonio lasciato dall’attore scomparso dieci anni fa (la cui consistenza non è precisata, ma che ammonterebbe a milioni e milioni di euro) non è stato posto sotto sequestro. Non è escluso che il pm Albamonte, possa affidare una delega agli inquirenti per avviare una serie di accertamenti.
LE DENUNCE – L’attività di indagine è stata avviata nei giorni scorsi sulla base di esposti presentati dai direttori di due istituti di credito i quali hanno segnalato che a partire dalla metà di febbraio, Artardi ha depositato una procura generale che lo autorizza ad operare su tutte le posizioni contabili di Aurelia Sordi. Da qui l’esposto all’autorità giudiziaria sfociato nel sequestro, come primo atto, della procura generale. Il procedimento resta contro ignoti.
L’OMAGGIO – Ad Aurelia è dedicato il documentario Alberto il grande, realizzato dai fratelli Verdone che sono entrati nella villa dove viveva il fratello Alberto, rimasta intatta dal 24 febbraio 2003.