ATTENTATO ALLA MARATONA. Le conversazioni intercettate già due anni fa e rese note solo dopo l’attacco alla maratona.
WASHINGTON – Mosca non ha raccontato tutto quello che sapeva sull’attentatore di Boston, Tamerlan Tsarnaev. Nella serata di sabato è emerso che i servizi di sicurezza russi hanno intercettato dialoghi «interessanti» del terrorista d’origine cecena e di sua madre, Zubeidat. Colloqui che risalgono a due anni fa e dei quali l’Fbi è venuta a conoscenza solo dopo l’attacco alla maratona. A rivelarlo l’Associated Press con un dettagliato racconto.
LE CONVERSAZIONI – Nella prima conversazione – all’inizio del 2011 – Tamerlan parla con la madre di Jihad, lo fa in modo vago ma evidentemente ha voglia di parteciparvi. E durante la conversazione il giovane ipotizza di recarsi in Palestina, però rinuncia perché non conosce l’arabo. Nella seconda comunicazione intercettata dall’FSB – il servizio russo – Zubeidat è al telefono con un uomo nel Caucaso, un personaggio che entrerà, per altri motivi, in un’indagine dell’Fbi. Non è chiaro perché i russi non abbiano informato all’epoca le autorità statunitensi. Come si ricorderà, nel 2011 da Mosca era arrivata all’Fbi una doppia segnalazione su Tamerlan e la madre che aveva portato gli agenti ad interrogare il giovane. Le indagini, però, si erano concluse senza risultati. E quando in seguito gli americani avevano sollecitato maggiori informazioni dalla Russia non hanno risposto. Nel giugno 2011, l’Fbi ha archiviato il caso limitandosi a inserire i nomi dei Tsarnaev in tre database di persone sospette.
SVILUPPI – La storia delle intercettazioni, oltre a sottolineare la mancata collaborazione, rivela anche che i russi tenevano d’occhio in modo stretto la famiglia Tsarnaev. Attraverso gli informatori e poi con le intercettazioni. Forse è per questo che hanno tenuto «segreto» questo aspetto, magari per proteggere attività e fonti nell’area di Boston. La vicenda, infine, conferma il ruolo di Zubeidat. Non solo madre ma anche molto vicina al figlio – come lei stessa ha più volte affermato pubblicamente – nella svolta religiosa. Il figlio ha abbracciato il radicalismo islamico ed ha trovato una sponda convinta nella donna. Per questo sarebbe interessante un suo interrogatorio negli Usa, ma per ora Zubeidat non ha alcuna intenzione di muoversi dal Daghestan.