C’è tempo fino al 30 settembre per mettere in regola colf e badanti che finora hanno lavorato in nero. Ma l’iter è decisamente più lungo e dipende dal numero di domande che verranno presentate.
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Quali badanti e colf possono essere messi in regola
Sono “regolarizzabili” i lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari che svolgono irregolarmente mansioni di collaboratori familiari in qualità di colf, prestatori di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza, cuochi, giardinieri, custodi, baby sitter…
Per i lavoratori italiani e comunitari non esistono vincoli particolari oltre a quelli, validi per chiunque, relativi al periodo di impiego antecedente la domanda di emersione. Per i lavoratori extracomunitari regolarmente in Italia, la regolarizzazione è ammessa solo se sono in possesso di un titolo di soggiorno che consente di svolgere un lavoro subordinato. I titoli di soggiorno validi sono:
- lavoro subordinato (non stagionale);
- lavoro autonomo;
- ricongiungimento familiare;
- ingresso al seguito del lavoratore;
- motivi umanitari;
- integrazione del minore;
- studio;
- permesso CE per soggiornanti di lungo periodo.
I lavoratori extracomunitari presenti irregolarmente in Italia possono comunque essere regolarizzati se sono in possesso del passaporto o di un altro documento valido per l’espatrio e il loro datore di lavoro deve aver presentato la domanda di nulla osta con i flussi non stagionali 2007/2008, che sarà archiviata dal ministero dell’Interno.
Datori di lavoro
Possono accedere alla procedura di regolarizzazione i datori di lavoro domestico che almeno dal 1° aprile scorso occupano, in modo irregolare, ma senza interruzione, personale per lavori in famiglia. Possono presentare la domanda di regolarizzazione anche i componenti familiari non conviventi con i soggetti che necessitano di assistenza, per esempio un figlio per i genitori.
Per poter assumere una colf bisogna aver avuto, nel 2008, un reddito imponibile (quello che risulta al rigo 9 del 730-3) oltre una certa soglia: 20.000 euro nel caso di un single, 25.000 euro se il nucleo familiare è composto da più soggetti. Non esistono invece vincoli di reddito se l’assunzione riguarda prestatori di assistenza o badanti. Ma in tal caso occorre presentare la documentazione che attesti la limitazione dell’autosufficienza del soggetto per il quale si richiede l’assistenza al momento dell’inizio del rapporto di lavoro irregolare: documentazione rilasciata dalla Asl o dal medico di base, nel caso di invalidi civili basta la certificazione della commissione medica rilasciata in qualsiasi momento.
In ogni caso, un nucleo familiare può richiedere la regolarizzazione al massimo di tre soggetti, cioè una colf e due prestatori di assistenza: per questi ultimi la documentazione medica deve indicarne la necessità, altrimenti si può regolarizzarne uno solo.