Il premier Gilani chiede aiuto al Mondo contro il terrorismo. La figlia di Bin Laden: mio padre catturato vivo e poi ammazzato
Giornalisti e curiosi sul luogo del blitz |
WASHINGTON – Bin Laden sarebbe stato catturato vivo e poi ucciso dalle forze speciali di sicurezza nei primi minuti del blitz di Abbottab: a sostenerlo è una delle figlie del leader di Al Qaeda, secondo quanto riferito da fonti pachistane alla tv Al Arabiya. Intanto la Casa Bianca avrebbe stabilito che è Khalid, 20 anni, e non Hamza, il figlio di Osama rimasto ucciso nell’operazione.
Il premier pakistano Gilani (a destra) con il ministro francese degli esteri Juppè |
L’APPELLO DEL PAKISTAN E IL J’ACCUSE DI GILANI – Da Parigi, dove si trova, il primo ministro pachistano Yousuf Gilani ha lanciato un appello perchè il mondo intero aiuti a combattere il terrorismo, «problema numero uno» del suo Paese, chiedendo agli occidentali di «astenersi dal diffondere messaggi negativi» sul Pakistan. Il luogo in cui si nascondeva Bin Laden è testimonianza del fallimento dei servizi di intelligence di tutto il mondo, compresi quelli americani, e non solo di quelli del Pakistan, ha sostenuto Gilani. «C’è un fallimento dei servizi di intelligence del mondo intero, compresi quelli americani» ha dichiarato aggiungendo che «siamo nel mezzo di una guerra, conduciamo una guerra contro il terrorismo e abbiamo la volontà di lottare contro l’estremismo e il terrorismo».
VERTICE PER LA SUCCESSIONE – l La televisione Dawn ha riferito intanto di «un insolito vertice tra i leader di Al Qaeda in corso in un luogo sconosciuto» per designare il successore di Osama bin Laden alla guida dell’organizzazione. Il nome del prossimo leader dei terroristi dovrebbe essere annunciato in giornata, riferisce l’emittente citata dalla Bbc. Poche ore dopo la morte di Bin Laden, alcune fonti di Al Qaeda avevano riferito ad Asia Times che il comando dell’organizzazione sarebbe stato assunto nell’immediato dalla shura (consiglio), in attesa di nominare il nuovo leader. Il quotidiano ricordava quindi come già negli ultimi anni Bin Laden fosse più un’icona del movimento terroristico che un capo effettivo, dal momento che le strategie organizzative erano già in mano al suo vice, l’egiziano Ayman al Zawahiri, visto da molti come suo probabile successore.