Il giudice del lavoro di Potenza condanna il Lingotto per “comportamento anti-sindacale”. I tre avevano bloccato un carrello robotizzato che riforniva altri dipendenti regolarmente al lavoro
Reintegrati al loro posto dal giudice del lavoro di Potenza tre dipendenti dello stabilimento Fiat di Melfi, licenziati a metà luglio dall’azienda
perché durante un corteo interno alla fabbrica avevano bloccato un carrello robotizzato che riforniva altri operai regolarmente al lavoro. Per il giudice, che ha condannato la Fiat per comportamento antisindacale, i tre licenziamenti erano illegitittimi.
In seguito prima alla sospensione, l’8 luglio scorso, e poi al licenziamento dei tre operai vi furono a Melfi scioperi e proteste. I tre, due dei quali sono anche rappresentanti sindacali, occuparono per alcuni giorni il tetto della Porta Venosina, un antico monumento del centro storico di Melfi.
Secondo il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele De Nicola, la sentenza mostra come da parte della Fiat ci fosse “la volonta’ di reprimere le lotte a Pomigliano d’Arco e a Melfi e di ‘dare una lezione’ alla Fiom”.