Francia incentivi per l’auto. Quasi 500 milioni di euro per l’acquisto di vetture a basso impatto ambientale. L’INTERVENTO DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT. Il numero uno di Fiat-Chrysler contro i produttori tedeschi che si oppongono alla chiusura delle fabbriche in Europa.
NEW YORK – Lo definisce un «momento di crisi senza precedenti per l’industria automobilistica europea» e ancora una volta il numero uno di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, torna ad attaccare i produttori tedeschi.
UN PIANO EUROPEO ANTI-CRISI-Stavolta il bersaglio è la Volkswagen «e la sua politica di sconti aggressivi che sta provocando un bagno di sangue sui prezzi e sui margini». Così il top manager del Lingotto dalle colonne dell’Herald Tribune interviene per invocare un piano coordinato a livello europeo per risolvere il problema dell’eccesso di capacità produttiva. Una soluzione alla quale i tedeschi si oppongono con ogni mezzo, perché le loro di fabbriche girano a livelli elevatisismi, al contrario di quelle italiane e francesi. O meglio, quelle di Bmw, Vokswagen e Mercedes, perché Opel e Ford, che hanno siti produttivi in Germania, accusano pesanti cali delle vendite. Nel primo semestre dell’anno il gruppo Volkswagen ha registrato utili per 6,5 miliardi di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I conti del gruppo Fiat per il periodo gennaio-giugno, invece, sono attesi per il 31 luglio.
APPELLO ISOLATO – L’appello di Marchionne rischia pertanto di restare isolato. In Francia il governo sta facendo di tutto per salvaguardare l’industria automobilistica nazionale. Ieri sono stati annunciati incentivi e sgravi per le aziende del settore auto, ma la contropartita richiesta è il mantenimento delle fabbriche dentro i confini nazionali. Un tentativo per fermare gli 8 mila esuberi annunciati dalla Peugeot.
IL CASO PSA-Un tema delicatissimo che passa attraverso una serrata trattativa con il gruppo Psa Peugeot-Citroen: il costruttore ha confermato gli 8.000 esuberi e la chiusura del sito di Aulnay. Nel primo semestre dell’anno le perdite del costruttore ammontano a 819 milioni di euro: nello stesso periodo del 2012 il gruppo era in utile per 805 milioni di euro. Secondo le previsioni nel vecchio Continente le vendite caleranno dell’8% e non ci sarà ripresa fino al 2015.
ACCUSE ALLA COREA- Lo stesso Montebourg, poi, lancia accuse di «concorrenza sleale» ai produttori coreani, chiedendo all’Unione Europea di vigilare sull’accordo di libero scambio siglato nel 2010. Dopo quel trattato la quota di mercato di Kia e Hyundai in Euopra è aumentata parecchio, è la tesi dell’esecutivo d’Oltrealpe.