Nella sede di Sant’Ivo alla Sapienza si riunisce la giunta per le immunità e le elezioni. All’ordine del giorno c’è l’elezione del presidente e la proposta per le ineleggibilità del Cavaliere. Cruciale il voto del Pd.
Prove generali di tenuta del governo, al Senato, dove Enrico Letta si presenta di buon mattino per illustrare le linee guida della politica europea italiana. Ma l’appuntamento che fa alzare la temperatura nell’esecutivo è nel primo pomeriggio. Nella sede di Sant’Ivo alla Sapienza si riunisce la giunta per le immunità e le elezioni. All’ordine del giorno c’è l’elezione del presidente e a breve la proposta per le ineleggibilità di Silvio Berlusconi, che il Movimento Cinque Stelle ha già detto di voler depositare. Gli equilibri politici in giunta si decidono oggi. E cruciale sarà la compattezza del Pd. Il centrodestra con Lega e Gal ha infatti otto senatori. Otto ne ha il Pd, quattro M5S, e uno Sel. Se tiene l’asse tra il Pdl, la Lega e il Pd potrebbe essere eletto il leghista Raffaele Volpi. Ma se una parte del Pd (ne bastano quattro) seguirà le indicazioni espresse nei giorni scorsi da Felice Casson (contrario a votare un leghista presidente) allora la giunta avrà un altro presidente e virerà verso posizioni ostili a Silvio Berlusconi, che potrebbe essere dichiarato ineleggibile in quanto concessionario pubblico, ai sensi della legge 361 del 1957.
NITTO PALMA – Il Pdl ha messo in conto anche questo scenario. E le conseguenze sono considerate ovvie. «In questi venti anni- spiega alla Dire il presidente della commissione giustizia del Senato Nitto Palma- Berlusconi è stato alternativamente leader politico e presidente del consiglio. Nel 1996 la maggioranza di centrosinistra non ha ritenuto di dichiararne l’ineleggibilità. Sono passati da allora 17 anni. Mi chiedo come si possa solo pensare di far valere ora quella norma». Palma biasima il Pd. «Ieri ha tentato di non far eleggere i grillini. Oggi potrebbe sostenerli nel dichiarare ineleggibile Berlusconi. Evidentemente- scherza- vogliono vincere correndo da soli. In ogni caso- conclude il presidente della commissione giustizia a Palazzo Madama- se il segnale politico che viene dalla giunta propende per l’ineleggibilità di Berlusconi non c’è molto da aggiungere». Il governo è finito? «Mi pare chiaro», risponde Palma.
GOZI – Il deputato Pd, Sandro Gozi, ospite negli studi di Radio Città Futura non getta acqua sul fuoco: «Non sono nella Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, ma sono d’accordo con Zanda: credo che l’ineleggibilità di Berlusconi vada votata». . «Però – ha aggiunto Gozi – mi sembra difficile che ciò accada proprio nel momento in cui siamo impegnati e obbligati come Pd in un Governo di larghe intese con Berlusconi». Per l’esponente democratico è assai problematico applicare una legge «dopo che per vent’anni milioni di elettori hanno votato Berlusconi senza che nessuno abbia mai sollevato il problema. Gli errori – ha proseguito – sono stati commessi nel ’94 e poi nel ’96, da una classe dirigente che ha fatto scelte , se non patti scellerati, che hanno consentito a Berlusconi di fare ciò che non avrebbe potuto fare. Quella classe dirigente, che ha perso tutto, tranne la sua sete di potere – ha detto ancora Gozi – l’abbiamo vista in azione ancora di recente in occasione delle votazioni per l’elezione del Capo dello stato. È come se ci fosse un filo rosso tra allora e i 101 “traditori” di oggi».