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LE CASALINGHE VOGLIONO LO STIPENDIO.

Stipendio alle casalinghe? Meglio politiche famigliari efficaci.

Il sondaggio Eurispes – Federcasalinghe (ri)porta alla ribalta il tema del riconoscimento del lavoro domestico
Secondo il 72,4% delle donne intervistate nell’ambito della “prima indagine approfondita sui problemi e sulle aspettative delle casalinghe italiane” dedicarsi quotidianamente ai lavori domestici non rende la donna realizzata. D’altra parte, l’idea secondo cui il buon funzionamento dell’economia familiare dipenda dalla casalinga viene ancora condivisa dal 78,6% delle donne.

Un “lusso” non riconosciuto
Dalla fotografia scattata da Eurispes in collaborazione con DonnEuropeeFedercasalinghe, attraverso 1.035 interviste, emerge che sono sempre di meno le casalinghe in Italia, sia per motivi economici sia perché si tratta di una attività che non permette la realizzazione personale.
Solo una minoranza (24,7%) infatti, ritiene che fare la casalinga renda la donna libera e autonoma, mentre il 70,7% crede il contrario. Ma è altresì vero che il 41,6% delle donne sottolinea come fare la casalinga, e quindi potersi dedicare alla famiglia ed alla casa senza la necessità imprescindibile di garantirsi uno stipendio lavorando, costituisca una fortuna ormai non comune, un “lusso” per poche.

E se alla casalinga fosse corrisposto uno stipendio? Se il lavoro di colf e di collaboratrici domestiche viene normalmente retribuito, perché la stessa professione non viene riconosciuta, se a svolgerla è chi vive in casa?
Molte casalinghe (il 65,8%) vorrebbero come tali percepire un salario mensile, che gratifichi materialmente il lavoro entro le mura domestiche e quasi un terzo delle donne (29,7%) ritiene che sia un diritto delle casalinghe ricevere uno stipendio, perché svolgono un lavoro a tutti gli effetti.
Ma chi dovrebbe provvedere a coprire le spese? Sempre dalla ricerca Eurispes, il 24,6% sostiene che lo stipendio deve essere corrisposto dallo Stato, nei casi in cui il reddito familiare è modesto, mentre l’11,5% lega il diritto allo stipendio al numero di figli a carico
«Meritatissimo. Ma difficile.» sostiene a riguardo Tina Leonzi, presidente del Movimento Italiano Casalinghe (Mo.i.ca) che preferisce non creare illusioni al popolo delle donne di casa: «L’ipotesi è suggestiva, ma è meglio essere prudenti. Il Movimento ritiene più proficuo combattere per ottenere delle politiche familiari decenti. Nella fattispecie, lo Stato dovrebbe riconoscere un trattamento fiscale che preveda delle deduzioni per le famiglie monoreddito oppure un sistema di imposte basato sul quoziente familiare “alla francese”, uno strumento che tiene conto della numerosità del nucleo familiare nella tassazione del reddito».
Purtroppo il nostro Paese “non brilla” per l’efficacia delle politiche familiari. E i risultati si vedono: il tasso di occupazione femminile italiano nel 2006 si attesta al 46,3% (confermato dal 46,5% del IV trimestre 2007), a fronte di una media dell’Ue del 54,7%; mentre l’indice di natalità per ogni donna in Italia è 1,36, il più basso in Europa.

LE CASALINGHE VOGLIONO LO STIPENDIO.ultima modifica: 2008-06-12T15:37:17+02:00da
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