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POLO NORD: ARTICO SEMPRE PIU’ A RISCHIO


Il tasso di scioglimento della copertura glaciale artica ha raggiunto un nuovo record

Il mitico passaggio a nord-ovest rischia di diventare una passeggiata o meglio, una piacevole crociera. Secondo l’ultima ipotesi, prospettata alla rivista National Geographic da alcuni esperti, lo strato di ghiaccio stagionale che circonda il Polo Nord geografico potrebbe sciogliersi nei prossimi mesi.
Ciò non significa, come hanno riportato alcune testate, che il
Polo Nord si squaglierà nei prossimi quaranta giorni, ma che lo spessore di ghiaccio annuale formatosi durante l’inverno potrebbe non sopravvivere all’estate.
Nulla toglie alla
gravità del fatto. Tanto più che l’inquietante previsione non contraddice i recenti modelli che prevedono lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico fra il 2013 e il 2030.
La scorsa estate la banchisa artica ha raggiunto un minimo storico:
4,13 milioni chilometri quadrati. Rispetto al 2005, anno del precedente record negativo, il calo è stato del 24%. E se si guarda all’estesione media dei ghiacci, il deficit è del 38%.
Oggi il
tasso di scioglimento della copertura glaciale dell’emisfero settentrionale ha raggiunto un livello mai visto e in appena un anno è andata persa il 65% della superficie: “Non pensavamo neanche che il sistema potesse perdere una così grande quantità di ghiaccio tutto insieme”, spiega David Barber, dell’Università di Manitoba.
Le osservazioni sul campo e le immagini satellitari permettono di valutare la situazione con lucidità e il quadro che gli esperti si fanno dimostra che le
calotte polari vengono influenzate dai cambiamenti climatici più in fretta del previsto. A causa dell’effetto causato dall’albedo (la capacità riflettente) del ghiaccio, infatti, l’aumento delle temperature avrebbe un tasso tre volte superiore a quello nelle altre zone del globo.
L’area più sofferente è quella in prossimità della
Siberia. In questa zona sono anni che le temperature stanno subendo il maggiore rialzo, anche durante l’inverno. Secondo gli studiosi è già in atto il progressivo scioglimento del permafrost, la crosta di terreno ghiacciato, dove si trovano intrappolate enormi quantità di gas, tra cui il metano. Ciò causerà l’immissione in atmosfera di quantità enormi di gas serra, che a loro volta contribuiranno all’aumento della temperatura del globo, in un circolo vizioso dai funesti presagi.

POLO NORD: ARTICO SEMPRE PIU’ A RISCHIOultima modifica: 2008-06-25T11:15:52+02:00da
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