il promotore fiumefreddo: «l’iniziativa è dedicata proprio a loro»
A Catania defezione di massa all’evento «Arte nostra», ma quasi novecento ragazzi “occupano” piazza Palestro
Il logo dell’iniziativa |
LA DEFEZIONE – Ma all’ultimo minuto c’è stata una defezione di massa. Ben cento ballerini tra i 14 e i 18 anni – tutti iscritti alla stessa scuola di danza in uno dei quartieri “difficili” della città, una delle 26 che hanno aderito al progetto – non si sono presentati, senza motivare l’assenza. Non è stato difficile per gli organizzatori capire cosa fosse successo: le famiglie hanno impedito ai ragazzi di partecipare a un evento contro la mafia. Troppo pericoloso, troppa esposizione pubblica. Erano in corso gli ultimi preparativi, lo staff distribuiva le t-shirt con il logo antimafia «Arte nostra», quando la cosa è venuta alla luce. Alcuni dei ballerini, in lacrime, hanno raccontato del divieto da parte dei genitori. A scatenare la reazione – forse la paura – delle famiglie è stato proprio il logo «Arte Nostra». Simile a «Cosa Nostra», pacificamente provocatorio. Giorni fa il Teatro Bellini, prestigiosa istituzione catanese, aveva lanciato un appello alla mobilitazione invitando i giovani a ballare in piazza Palestro, un quartiere simbolo di disagio sociale e protagonista di drammatiche vicende criminali, per una maratona musicale di oltre 4 ore. Il sovrintendente del teatro, Antonio Fiumefreddo, ideatore dell’iniziativa e del logo «Arte Nostra», ha detto che la «Dance Attack» è dedicata proprio ai cento ragazzi rimasti a casa: «Rispetto ai tempi in cui in piazza non scendeva nessuno registriamo che oggi sono solo in cento a restare a casa, e per giunta costretti. Una svolta storica» (ascoltalo in audio). Presenti le istituzioni, dal questore al sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, al presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello. E ci sono quasi novecento ragazzi che ballano per la legalità.
«INDIETRO NEL TEMPO» – «Un atto molto grave che ci porta indietro nel tempo – denuncia il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione -. La lotta a Cosa Nostra è fondamentale per il futuro economico e sociale della Sicilia, e non si possono dare segnali di cedimento proprio in questo momento visti i buoni risultati che si stanno ottenendo contro la criminalità organizzata». Castiglione ha invitato le famiglie dei ragazzi a ripensarci, «mostrando il vero volto della nuova Catania». «Considero utili iniziative come questa che nascono con il preciso intento di educare i giovani alla legalità e alla lotta alla mafia. Apprendere che la manifestazione di oggi non abbia trovato consenso dimostra quanto si debba ancora lavorare per diffondere la cultura della legalità» ha aggiunto il sindaco della città, Raffaele Stancanelli.
LOMBARDO: «CAPIRE RAGIONI DEL MALESSERE» – «Al Teatro Bellini il plauso della Regione per aver saputo mobilitare tanti giovani in una manifestazione che ha un grande valore etico. La mafia va emarginata e battuta proprio sul piano culturale, costruendo una società moderna, libera da ogni condizionamento – ha commentato il presidente siciliano Raffaele Lombardo -. Sono perplesso dinanzi al fatto che uno sparuto gruppo di giovani sia stato costretto a rinunciare, pare su pressione dei genitori. Si tratta certamente di atteggiamenti da condannare. Ma dietro questi gesti c’è probabilmente proprio quel bisogno di lavoro, servizi, infrastrutture che pesa – quotidianamente e negativamente – sulla vita di migliaia di famiglie siciliane. Non possiamo scandalizzarci se nelle periferie delle grandi aree metropolitane registriamo come in questo caso alcune deboli resistenze attorno a iniziative tanto impegnative sul piano culturale. Non possiamo condividere e dobbiamo certamente condannare. Ma abbiamo anche il dovere di comprendere le dimensioni e le ragioni di questo malessere, per intervenire con politiche concrete e incisive».