Grossi cambiamenti per migliorare il «ventre molle» dell’istruzione in Italia. Test di italiano, matematica e inglese. Più matematica ed educazione civica nei programmi. Sempre più test nell’esame di terza media. Dopo l’esordio delle prove oggettive dell’Invalsi dello scorso giugno — giudizio a discrezione dei prof —, il ministro Gelmini rincara la dose. Per cominciare da quest’anno i due test, italiano e matematica, avranno un peso nella valutazione complessiva, secondo criteri validi per tutte le scuole. Inoltre nel 2009 si aggiungerà un terzo test, sempre Invalsi, d’inglese.
Test ma anche nuove tecnologie. Sono in arrivo migliaia di lavagne interattive multimediali (Lim). Si tratta di un display — un grande schermo delle dimensioni di una lavagna — collegato ad un computer. Lo si può usare come il tradizionale arredo scolastico, sostituendo il gessetto con una sorta di pennarello virtuale. Il computer registra nella memoria disegni, scritti e formule tracciati sul display che possono quindi essere rielaborati. La Lim, voluta dall’ex ministro Fioroni, può anche funzionare come lo schermo di un computer e veicolare ogni sorta di contenuto multimediale.
Stavolta, però, l’impresa non sarà facile. Le medie sono considerate il ventre molle della scuola italiana. Gli insuccessi dei nostri quindicenni nei test internazionali dell’Ocse hanno origine nel triennio tra le elementari e le superiori. Gli esperti del ministro sono al lavoro per ridare alle medie un’identità. Dovranno stabilire quali sono le cose essenziali che uno studente di quattordici anni deve sapere. Tutto ciò equivale a una ristrutturazione. Non solo per gli orari, ma anche per i programmi. La Gelmini ha detto che punterà su italiano, matematica e inglese. Le tre materie oggetto di valutazioni oggettive nell’esame finale. Le stesse che ci condannano da vent’anni nelle parti basse della classifica nelle indagini comparative internazionali. Una cosa sembra certa. Alla fine dei tre anni la preparazione dei ragazzi nelle discipline più importanti — e indirettamente l’efficacia dell’attività didattica e dell’organizzazione scolastica — sarà valutata in maniera oggettiva. I prof non potranno non tenerne conto.