Attesi nuovi rincari per metano e luce.Le bollette potrebbero salire rispettivamente del 6% e del 3,7%. Se sarà confermata la stima di Nomisma, per le famiglie in arrivo un nuovo aggravio da oltre 81 euro.
LUCE – Dal primo ottobre prossimo e per i prossimi tre mesi – spiega Davide Tabarelli, esperto tariffario di Nomisma Energia – le tariffe elettriche sono però attese registrare un incremento del 3,7 per cento. Un aumento che per una famiglia tipo, con 225 chilowattora consumati in un mese ed una potenza impegnata di 3 chilowatt, si tradurrebbe – sottolinea – in una maggiore spesa annua di 18 euro su base annua con il costo del chilowattora in aumento di 0,66 cent a 18,6 centesimi.
CONTINUA LA TENDENZA DEI TRIMESTRI PRECEDENTI – Il nuovo rincaro si andrebbe ad aggiungere a quelli già scattati – spinti dal caro-petrolio degli ultimi mesi – nei trimestri precedenti. Per quanto riguarda l’elettricità – spiega Tabarelli – le stime si basano sull’andamento dei prezzi di Borsa e dei costi per l’acquisto del gas, principale fonte per la produzione elettrica, mentre per il metano le previsioni sono elaborate in base agli «automatismi tariffari legati a greggio e prodotti petroliferi». «Le stime riguardano quasi tutto l’intero periodo di riferimento per il prossimo aggiornamento dell’Authority», aggiunge l’esperto sottolineando che gli attesi rincari risentono fortemente dell’andamento delle quotazioni dell’oro nero. Gli aggiornamenti trimestrali si basano infatti – ricorda infine l’esperto – sulle medie dell’andamento delle materie prime dei 6 mesi precedenti per l’elettricità e sui nove mesi antecedenti per quanto riguarda, invece, le tariffe del gas. Nel prossimo trimestre le bollette risentiranno così in pieno delle fiammate del greggio che nei mesi scorsi ha visto il barile di oro nero sfondare record storici, spingendosi fino a quasi 150 dollari.
LA MIA DOMANDA – L’altro giorno guardando “uno mattina estate” è stato intervistato il presidente dell’associazione petrolieri italiani a cui veniva fatta una domanda che era <<secondo lei perchè se il prezzo del petrolio sale il prezzo della benzina sale, mentre, se il prezzo scende la benzina o scende di pochissimo rispetto al minor prezzo del petrolio oppure non scende affatto, ci può spiegare il perchè?>>.
RISPOSTA – <<Deve capire che le compagnie petrolifere quando acquistano il petrolio, facciamo un’esempio a 150 dollari al barile ed il prezzo della benzina sale a 1,45 euro, tale prezzo rimarrà invariato finche non ci sarà l’acquisto da parte delle aziende petrolifere di petrolio al di sotto dei 150 dollari al barile. Quindi solo allora ci sarà una riduzione di prezzo ai distributori.>>.
Ora io mi domando se la gente sia stupida o è il presidente dei petrolieri che è cretino, perchè, se io compro un prodotto che oggi mi costa 100, e so che tra una settimana mi costerà 120, perchè loro lo sanno quando il petrolio aumenterà così acquisteranno più materia prima quel giorno al prezzo di 100 riservandosi una minima parte di acquisto, sempre se lo acquisteranno, al prezzo di 120. Così facendo loro acquistano al prezzo di 100 però aumentano la benzina ai distributori facendo credere di aver acquistato a 120, ecco i giochi per far aumentare le bollette e la benzina. Spero di essermi fatto capire, credo di si per noi comuni mortali che saimo deficenti al confronto con tanta intelligenza. Arrivederci.