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SARAH NEI SOGNI (E NEGLI INCUBI) USA

Tanti sono a sfondo sessuale, etero e omo. Altri sono paurosi. Un sito web chiede ai lettori di raccontarli: in pochi giorni ne arrivano a centinaia

Sognare Sarah Palin è come sognare la vicina di villino, la maestra procace, la mamma di scuola. Solo improvvisamente super- potente. Oppure è come sognare la vicina odiosa che fa rumore e non saluta, la maestra sadica che ha prodotto traumi permanenti, la mamma del disgraziato che mandò il nostro piccino al pronto soccorso. Ancora normale e super-potente, ovvia e imprevista. Imprevista perché — inutile girarci intorno — è la prima donna abbastanza giovane, piuttosto attraente, ostentatamente tosta e sanguinaria e parecchio mamma che rischia di diventare presidente degli Stati Uniti. Nel caso John McCain venisse eletto e poi venisse a mancare, ovvio. Ma è un caso che sta colonizzando i sogni degli americani. Quando si addormentano ci pensano parecchio, sembra. Sembra a leggere il giornale online Slate. Hanno chiesto ai lettori «scriveteci i vostri sogni su Sarah Palin».

In pochi giorni ne sono arrivati centinaia. Tanti sono a sfondo sessuale, etero e omo. Slate non li pubblica (se volete leggere fantasie su Palin, basta digitare il suo nome e la sigla Milf, Mother I’d Like to Fuck; è una categoria mutuata dal film American Pie; Palin ne è la recente regina online). Tantissimi sono sogni paurosi, la candidata è pur sempre una cacciatrice di estrema destra. Per esempio «tutti gli animali dello zoo sono in casa mia. Palin mi dà un fucile e mi dice di ucciderli tutti. Io non voglio perché amo gli animali, ma ho paura che se non lo faccio Palin ucciderà me» (Nadine Farong). Un’altra sognatrice partorisce un’orrenda creatura gelatinosa tipo Alien e si trova davanti Palin tutta sorridente, che le annuncia «vorrei darti la straordinaria opportunità di ospitarne un altro nel tuo corpo» (Anna Tarleton Potter). Il carisma da mamma-pitbull col rossetto non fa solo paura, comunque. C’è chi è rassicurato/ a dalla sua forza alaskana. Kimberly sogna di trovarsi al matrimonio di due colleghe cattive, ce l’hanno con lei perché si è messa il suo vecchio vestito da sposa; viene salvata da Palin che la porta via sul suo Suv nero; un Bmw X5, da mamma suburbana ricca. Qualche sposata la invoca, molte single continuano a temerla. Tiffany Urban l’ha sognata sul set di Sex and the City: avanzava in abito da sera rosso circondata da guardie del corpo, andava verso Carrie e Miranda; all’improvviso si soffiava il naso con la gonna, rivelando culottes rosse pure quelle. Carrie e Miranda urlavano terrorizzate. In perfetta sintonia con i media liberal. Bersaglio preferito della campagna di McCain, presentati come nemici giurati (e ideali) dell’americana working class Palin. Proprio ieri Maureen Dowd sul New York Times scriveva: «Sarah, da sola e a mani nude, ha messo fine all’era di Sex and the City, e come nuovo modello di americana sexy ne propone uno retrò — la fascinosa Pioniera, pupo e una Bibbia». Un trionfo cultural-sessuale per i conservatori. C’è solo il problema di dove mettere fucile, pupo e Bibbia. Ci deve essere una soluzione, come con la capra e i cavoli. Non la trova, però, Marta Nelson. E’ un uomo, è un agente segreto, è costretto a star fermo nello Studio Ovale mentre Palin, alla scrivania presidenziale, disegna coi pastelli, ed è molto frustrato/ a. Più fortunato T.D. Botkin: la sogna in uno strip club, con addosso solo un tanga, balla e ogni tanto tre grossi soldati la sollevano.

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Slate è un sito liberal, come la maggior parte dei suoi sognatori. Ma i 500 e rotti sogni raccontati esprimono coinvolgimento (dall’amore all’odio) e molta ambiguità. Non tanto politica quanto emotiva, specie nelle donne: Palin viene fuori come tutto quello che vogliono essere e tutto quello non vogliono essere, contemporaneamente, spesso. Nel frattempo, accidentalmente, quelli di Slate hanno scoperto perché gli schieramenti più a sinistra tendono a perdere le elezioni. Hanno intervistato un’esperta di psiche e politica (dopo due presidenziali andate male, i democratici trascurano economisti e sociologi e si rivolgono agli psichiatri; il guru democratico dell’anno è Drew Westen, tutti si sono letti il suo The Political Brain, anche se non devono averlo tanto capito). L’esperta Kelly Bulkeley ha spiegato: «I conservatori tendono a ricordare molti meno sogni dei liberal e soprattutto li interessano molto meno». Così vanno all’attacco senza elucubrare troppo. Succede anche nel sogno di Josh Cole: «Cammino per la strada, Palin viene da me e mi dice: “E’ tutto okay. L’ignoranza è un’ottima scusa”. Poi mi allunga venti dollari». Più che un sogno, sembra il breve curriculum da governatore di Palin. Ma è tutto okay. Palin ha il suo carisma onirico. Nel sogno di Jenny Jemison annunciano la vittoria di McCain. Lui resta immobile e lei, regalmente, ringrazia. Jemison, la sognatrice, si è svegliata in lacrime (se continua così si sveglierà sul serio in lacrime, il 5 novembre, povera donna).

SARAH NEI SOGNI (E NEGLI INCUBI) USAultima modifica: 2008-09-16T16:00:53+02:00da
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