Da Pew Internet Research uno studio sui lavoratori in rete. La tecnologia in ufficio implica maggiore produttività,ma porta crescita della mole di lavoro e della stanchezza
NEW YORK – Si intitola «Networked Workers» ed è l’ultimo studio realizzato dall’istituto di ricerca Pew sugli effetti dell’adozione e uso delle tecnologie. In particolare questa volta l’analisi si è focalizzata sui lavoratori che utilizzano la Rete per la loro professione, che negli Stati Uniti corrispondono al 60% degli impiegati.
LA RICERCA – Tramite questa indagine – condotta nei mesi di marzo e aprile di quest’anno su un campione di oltre 2 mila cittadini americani adulti – Pew ha osservato le modalità di utilizzo dell’internet e delle tecnologie mobili sul posto di lavoro e a casa. I dati raccolti hanno messo in luce che i lavoratori sono sempre più flessibili, poiché il tempo dedicato al proprio impiego non si esaurisce nelle ore d’ufficio, ma si estende sempre più spesso all’ambito domestico, anche quando in teoria ci si dovrebbe dedicare alla propria vita privata.
ALWAYS ON – I cosiddetti networked workers sono infatti sempre connessi, che sia via telefono o palmare o via computer: il 93% di loro possiede infatti un cellulare, l’85% un desktop Pc, il 61% un portatile e il 27% un Blackberry. Insomma, la tecnologia ha maggiore presa su di loro di quanto ne abbia sugli altri colletti bianchi del Paese. Il tutto con risvolti positivi dal punto di vista della produttività e della condivisione dei progetti con colleghi e superiori, ma negativi se si ragiona in termini di stress. Basti pensare che il 49% degli impiegati in Rete ha sottolineato che “grazie” alle tecnologie in questione viene loro richiesto di svolgere una mole di lavoro superiore alla norma, e che spesso questo fa sì che non sia possibile staccare la spina nemmeno durante fine settimana e vacanze.