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Acqua e cibo per la vita, la scienza contro le ingiustizie

 

 

 

 

Si sono aperti a venezia i lavori della conferenza “Food and Water for Life”. Veronesi: «La ricerca deve occuparsi di obiettivi essenziali, come la denutrizione e la malnutrizione»

 

 

 

 

 
Nel contesto silenziosamente evocativo e suggestivo dell’isola di San Giorgio, a Venezia, si sono aperti i lavori della Quarta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza. Il titolo è esplicito, semplice, persino provocatorio: “Food and Water for Life”, ovvero il cibo e l’acqua per la vita, perché senza risorse alimentari e idriche non c’è vita. I temi che si affronteranno in questi tre giorni, che vedono riuniti scienziati, economisti, politici ed esperti da tutto il mondo, ruotano intorno al concetto dell’ingiustizia alimentare e dell’ingiustizia idrica e, soprattutto, richiamano la scienza al suo ruolo etico.


INGIUSTIZIA ALIMENTARE – E proprio a questo concetto si richiama l’intervento del professor Umberto Veronesi, presidente dell’omonima Fondazione che ha organizzato l’evento veneziano insieme alla Fondazione Silvio Tronchetti Provera e alla Fondazione Cini, che si conclude con l’annuncio di un’imminente conferenza mondiale sulla pace e il disarmo. La ricerca deve occuparsi degli obiettivi essenziali per l’umanità, come la fame nel mondo, la mortalità infantile, la denutrizione e la malnutrizione, l’ecosistema e l’approvvigionamento dell’acqua: questi traguardi sono già stati fissati – ricorda Veronesi nel suo intervento di apertura dei lavori – dalla Carta di Venezia, una dichiarazione di quattro anni fa sottoscritta da centinaia di scienziati sul ruolo morale e sociale della scienza in un mondo in continua evoluzione. Compito della ricerca dunque è ridurre il divide tra Primo Mondo e Terzo Mondo, tra persone che muoiono di sete e di fame e persone che muoiono per eccesso di cibo. Questo è il paradosso del terzo millennio, questa è la tragica verità di cui parleranno una cinquantina di esperti di tutto il mondo, cercando e proponendo risposte scientifiche a specifici problemi, «perché – ricorda Umberto Veronesi – la lingua universale della scienza può colmare la differenze e dar vita a un dialogo costruttivo», dando per scontato che l’accesso al cibo e all’acqua siano un diritto universale.

L’IMPORTANZA DELL’ACQUA – “Salus per aquam” dicevano gli antichi romani, primi ad aver intuito il collegamento cruciale tra acqua (acquedotti, acqua potabile) e salute, rammenta Giulio Tremonti, intervenuto alla cerimonia inaugurale dell’evento. Per il ministro dell’Economia l’acqua non sarà mai sostituibile (come è per esempio il petrolio) e non può essere abbandonata alla logica del profitto.

UN MONDO INTERCONNESSO – Marco Tronchetti Provera, intervenuto alla cerimonia d’apertura in qualità di Presidente di una delle tre Fondazioni, parla della crisi finanziaria di proporzioni incredibili, delle risorse del pianeta, delle charity e del microcredito, ricordando «che il nostro mondo interconnesso fa sì che un disastro della Borsa di New York si ripercuota in tutto il mondo». «Il mondo è nostro – dichiara Tronchetti Provera – e insieme dobbiamo trovare delle soluzioni per un uso più giusto e razionale delle risorse, considerando cibo e acqua le priorità assolute».

IL COMPITO DI CHI È FORTUNATO – Tra gli interventi quello di Kathleen Kennedy Townsend, vice presidente del vertice promosso dalle tre Fondazioni, è stato uno dei più emozionanti, evocando un ricordo strettamente personale: «Quando mio padre (Bob Kennedy) rientrò un giorno da un viaggio sul delta del Mississippi ci raccontò di una famiglia che viveva in condizioni di assoluta povertà e denutrizione. Ci spiegò quanto eravamo fortunati e ci insegnò che chi è fortunato ha il dovere di fare qualcosa per quei bambini». «I temi caldi di questo incontro veneziano sono tanti e tutti, scienziati, filosofi, politici, economisti, hanno un compito da svolgere» ricorda in collegamento video la presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf (prima presidente donna di uno stato africano), sottolineando la necessità di un approccio interdisciplinare ai problemi e snocciolando i numeri inquietanti dell’ingiustizia del cibo e dell’acqua: una persona su tre nel mondo non ha accesso ad acqua sicura, il 65 per cento della popolazione mondiale si trova sotto il livello minimo indispensabile di acqua potabile e 15 milioni di bambini muoiono ogni anno per malnutrizione.

UN DIALOGO APERTO A TUTTI – Alla fine si è trattato di una presentazione ufficiale che è entrata già molto nel merito dei temi che si affronteranno in questi giorni, con approfondimenti che hanno riguardato anche la biodiversità e l’importanza di tornare alle coltivazioni tradizionali, come ha ricordato Barbara Burlingame, per la Fao. Le idee della scienza sono tante, a cominciare da come risolvere il problema delle piante che hanno un alto fabbisogno idrico in zone dove c’è siccità, per finire con una qualità di riso, geneticamente modificata, che promette di risolvere il problema della fame nel mondo. Il dibattito non è, e non deve essere, riservato solo agli scienziati. Il cibo e l’acqua riguardano tutti.

Acqua e cibo per la vita, la scienza contro le ingiustizieultima modifica: 2008-09-26T17:26:00+02:00da
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