Il governo russo invia un’unità per riprenderseli. Nelle mani dei corsari 14 imbarcazioni e oltre 300 marinai e la marina usa avverte i natanti commerciali: dovete provvedere a vostra sicurezza
WASHINGTON (USA) – Colpo grosso dei pirati somali. Sulla nave ucraina, catturata giovedì nel Golfo di Aden, ci sono trenta carri armati T 72 russi destinati al Kenya. Un carico che alzerà sicuramente il prezzo del riscatto ed apre scenari inquietanti. I corsari potrebbero infatti cercare di vendere i corazzati al miglior offerente. Qualche osservatore ha anche paventato che i tank possano finire nelle mani dei miliziani islamisti attivi da tempo in Somalia. Il governo ucraino ha subito convocato una riunione di emergenza con i responsabili della sicurezza per affrontare l’emergenza. E da Mosca è rimbalzata la notizia che un’unità da guerra russa presente nella zona si sta dirigendo verso le coste somale forse per intercettare il cargo.
14 NAVI IN OSTAGGIO – Durante l’ultimo anno, i corsari sono stati protagonisti di ben 60 assalti e attualmente hanno in ostaggio 14 navi e centinaia di marinai. I mercantili sono trattenuti nei pressi del porto di Eyl, rifugio sicuro per i banditi. Una cittadina di pescatori che ha trasformato la pirateria in una industria che procura guadagni ingenti. I pirati in cambio delle navi ottengono riscatti che variano dai 2 ai 9 milioni di dollari. Diversi paesi – in passato anche l’Italia – si sono mobilitati inviando unità militari per pattugliare il Golfo di Aden ma lo sforzo non è bastato a fermare la minaccia. La creazione di un corridoio di sicurezza non ha cambiato di molto la situazione. Pochi giorni fa, il comandante della Quinta flotta americana ha avvisato le compagnie marittime: dovete provvedere alla difesa delle vostre navi in quanto i nostri mezzi non possono garantire la piena sicurezza. Il vero nodo – osservano gli esperti – sono i rifugi sulla costa: senza un intervento a terra è difficile debellare i pirati.