Dopo la Northern Rock, in crisi la Bradford & Bingley, affossata dal disastro dei mutui americani inesigibili, si profila la nazionalizzazione dell’istituto
DISOCCUPATI IN GRISAGLIA – Nella City scompaiono i bonus e si perdono posti di lavoro. Saranno a Londra la metà dei tagli planetari annunciati dal gigante Hsbc che, per altro, sarebbe tra le banche meno esposte alle tossine dei mutui spazzatura. Comunque 550 disoccupati in più per Londra, anche se in grisaglia. È già fallita la Northern Rock e tutti ricordano le code sui marciapiedi per ritirare i soldi dai conti correnti. Lo Stato la comprò in blocco, debiti e sportelli, pur di salvarla. Ora potrebbe toccare alla Bradford & Bingley, un istituto più piccolo, ma a sua volta compromesso dai mutui americani inesigibili. I tassi d’interesse offerti dalle banche Usa a copertura del loro indebitamento allegro avevano sedotto il management della Bradford & Bingley. Da un valore di 10 miliardi di euro a inizio 2007, la banca è precipitata a meno di 500 milioni con azioni che venerdì quotavano a 20 pences l’una. I tentativi di ricapitalizzare sono andati a vuoto, nessun privato ci ha voluto mettere soldi. Non ci sono certezze, ma si parla di acquisti per 80 miliardi di euro di quella che ora è carta straccia, una cifra pari al totale dei prestiti concessi dalla stessa banca che, però, non si possono esigere all’istante.
«FINANZA IRRESPONSABILE» – Ha ragione il premier Gordon Brown, quando parla di «un’età dell’irresponsabilità » vissuta dalla finanza. Ora si tratta di salvare 2,5 milioni di correntisti e 337 filiali sparse nel Regno Unito. Gordon Brown nella sua spedizione all’Onu ha incontrato gli ideologi del miliardario salvataggio Usa. In pubblico ha plaudito, ma non pare volerne seguire l’esempio. I giornali che gli arrivano sul tavolo sono caustici contro Washington. Una vignetta dell’Independent mostra un Noè-Bush che fa salire sull’arca del dollaro i grassi gatti del capitalismo. Sul Times la coppia Bush- Paulson offre «for free» sacchi di dollari ai soliti ciccioni col sigaro. Ma la più bella è del Financial Times con un «Supercontribuente » che volando (in mutande) salva dal crollo il tempio di Wall Street. No, l’idea di coprire le scommesse sbagliate dei finanzieri con denaro pubblico non è popolare in Gran Bretagna. Per salvare mutuatari e correntisti della Bradford & Bingley (non azionisti o manager) ci solo solo tre strade. Vendere a stranieri, vendere a una «cordata britannica» o nazionalizzare. Con Northern Rock e Bradford & Bingley assieme, Londra potrebbe così ritrovarsi azionista di una superbanca che oggi ha la cassaforte vuota, ma che un giorno, fanno notare i labour più a sinistra, rientrando i prestiti potrebbero persino rivelarsi un affare. Certo più dei finanziamenti a fondo perduto proposti da Washington.