Le dichiarazioni a «Panorama»: «Qui nessuno è razzista, errore fatto in buona fede». La versione degli agenti della polizia locale di Parma, autori del contestato fermo al giovane ghanese
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Il ragazzo che ha denunciato l’aggressione, con l’occhio sinistro tumefatto |
PARMA – Il vigile di Parma che avrebbe colpito al viso Emmanuel Bonsu ha 30 anni ed era il più giovane del gruppo protagonista del discusso fermo avvenuto il 29 settembre nel parco ex Eridania. Lo scrive il settimanale Panorama che pubblica le relazioni degli agenti impegnati nell’operazione antidroga.
«URTATO INVOLONTARIAMENTE» – «Dato il modo energico e violento di divincolarsi non posso escludere di aver urtato involontariamente al volto Emmanuel Bonsu durante la collisione con lo stesso» ha spiegato Pasquale F., agente scelto del Nucleo di pronto intervento della polizia municipale di Parma, nella relazione, consegnata il 2 ottobre al suo comandante. Grazie a queste relazioni, Panorama ricostruisce i ruoli di tutti gli agenti presenti al momento del fermo. Tutti i vigili hanno parlato con Panorama per raccontare la loro versione dei fatti, negando che in quell’operazione ci sia stata violenza gratuita nè tantomeno xenofoba.
«NESSUNO E’ RAZZISTA» – «L’aspetto più negativo di questa storia è stata l’accusa di razzismo» dice Pasquale F.. «Qui nessuno è razzista, nessuno è iscritto al Ku klux klan e se si è verificato qualche errore è stato fatto in buona fede», ribadisce Giovanni Maria Jacobazzi, comandante dei vigili in via di insediamento. Che aggiunge: «Se però i fatti denunciati dal ragazzo e confermati da alcuni testimoni sono successi davvero, qualcuno dovrà risponderne. Per me sono inaccettabili».