Nel capoluogo campano 60 persone denunciate. C’era un vero e proprio tariffario
NAPOLI- Sessanta persone sono state denunciate nell’ambito di un’inchiesta che ha scoperto la manomissione degli archivi informatici del Provveditorato agli Studi di Napoli. Le graduatorie – secondo quanto riferisce Il Mattino – sarebbero state truccate per favorire un gruppo di docenti nell’attribuzione di incarichi e supplenze: per ottenere questo risultato sarebbero state pagate mazzette.
C’ERA UN TARIFFARIO – Esisteva, secondo l’informativa trasmessa dalla Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica di Napoli, un vero e proprio tariffario, a seconda che si trattasse di elementari o medie. Corruzione e falso i reati per i quali si indaga. L’inchiesta si è avvalsa della denuncia, tra le altre, della direzione scolastica regionale della Campania. Secondo il direttore scolastico campano, Alberto Bottino, gli hacker sarebbero esterni al Provveditorato, i docenti «disonesti» individuati ed isolati. L’inchiesta mira però ad accertare anche l’eventuale esistenza di una talpa all’interno degli uffici.