Ancora cortei contro la riforma Gelmini. Nel capoluogo felsineo gli studenti bloccano anche la stazione, decine di istituti occupati a roma. a bologna irruzione nel rettorato
MILANO – Manifestazioni, cortei e anche i primi scontri di piazza. Continua la protesta degli studenti contro la riforma proposta dal ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini.
SCONTRI – Alla stazione Cadorna di Milano si sono verificati scontri tra gli studenti, che manifestavano contro il ddl Gelmini, e le forze dell’ordine. I manifestanti, circa un migliaio, hanno tentato di entrare in stazione per bloccare i treni delle Ferrovie Nord, ma sono stati respinti dai carabinieri che presidiano la zona. Lancio di candelotti da una parte e fumogeni dall’altra, poi qualche carica dei militi ha impedito al corteo di entrare in stazione. I manifestanti hanno cominciato a spingere gli agenti, che hanno reagito a colpi di manganello. I ragazzi contestano a polizia e carabinieri di aver infierito su un ragazzo già caduto a terra. Lo documenterebbe un video girato da uno degli studenti in cui si vede un carabiniere che prima colpisce il ragazzo con una manganellata e poi infierisce con un calcio. Il corteo era stato deciso durante l’assemblea degli Stati generali delle facoltà dell’Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono, con la partecipazione di circa duemila persone.
Studenti in piazza |
FIRENZE – Erano invece oltre 40 mila per la questura, almeno il doppio per gli organizzatori, gli studenti, i lavoratori e i ricercatori in piazza a Firenze contro i tagli alla scuola. Si è trattato della più grande manifestazione degli ultimi anni nel capoluogo toscano. «L’università pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta» questo uno dei tanti slogan urlati dai manifestanti. Non sono mancati gli insulti al ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini.
BOLOGNA – Proteste e cortei anche a Bologna dove alcune centinaia di studenti della locale università, dopo aver sfilato in corteo, hanno raggiunto la sede del Rettorato e vi hanno fatto irruzione. Dopo aver gridato slogan come «vergogna, vergogna» davanti all’entrata ed essersi assembrati davanti al portone di via Zamboni 33, sede del rettorato, sono entrati rumoreggiando con tamburi e fischietti e impugnando anche fumogeni. L’iniziativa del corteo è avvenuta mentre nel cortile interno di palazzo Poggi un altro gruppo di 200-300 studenti stava incontrando pacificamente il Rettore, il quale era sceso per ascoltare le loro ragioni e rispondere alle domande sui tagli dei fondi previsti dalla riforma della scuola.
I ragazzi dei collettivi universitari hanno bloccato poi la stazione di Bologna. Dopo essere scesi in corteo per via Indipendenza, gli studenti sono entrati nella Stazione centrale e hanno occupato i primi due binari. Al grido di «Noi la crisi non la paghiamo», circa un migliaio di ragazzi stazionano sui binari con striscioni, fumogeni e petardi impedendo fisicamente il passaggio dei treni.
ROMA – Giornata di mobilitazione anche a Roma. Il bollettino quotidiano diramato dall’Unione degli studenti (UDS) traccia un primo bilancio della giornata. «Arrivano in continuazione – si legge – le notizie dalle scuole in mobilitazione. Continua l’occupazione al liceo Majorana, dove hanno dormito gli studenti nella notte». Secondo l’Uds, «davanti molte scuole gli studenti si sono riuniti in assemblea, come al Vittoria Colonna». Mobilitazioni anche davanti gli istituti dei castelli romani». Al Marco Polo di Monterotondo è invece iniziata «l’autogestione a seguito del corteo cittadino di lunedì e di un’assemblea studentesca territoriale che ha visto oltre 300 studenti della città riuniti davanti al comune fino all’una di notte. L’assemblea ha inoltre indetto un corteo cittadino per il giorno 27». Sempre in giornata «si svolgeranno assemblee ai licei Augusto, Orazio, Marco Polo di Roma e in molte altre scuole». «Ci faremo sentire in questi giorni – dichiara Stefano Vitale, coordinatore dell’Unione degli studenti di Roma – per ribadire il nostro no al decreto Gelmini, alle classi separate per gli studenti stranieri, all’abbassamento dell’obbligo scolastico e al taglio dei fondi. Bloccando oggi le nostre scuole vogliamo mostrare le reali intenzioni di questo governo: chiudere la scuola pubblica!».
NAPOLI – Un corteo di studenti universitari e delle scuole superiori ha attraversato le strade del centro di Napoli per protestare contro la riforma Gelmini. La manifestazione – alla quale hanno partecipato, secondo i promotori, un migliaio di persone – è stata voluta dai Collettivi studenteschi, da associazioni di dottorandi e ricercatori e dalle organizzazioni degli studenti medi. In testa al corteo uno striscione con la scritta: «Fuori Confindustria da scuole e università».