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Sanità, accordo sugli esami garantiti

La Lombardia non ha condiviso la posizione di maggioranza ritenendosi penalizzata. Escono dal sistema del rimborso 54 prestazioni, altre 95 sono state vincolate a criteri di appropriatezza

 

 

 

 

ROMA – Raggiunto l’accordo sui nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza. Le Regioni e il governo hanno trovato un punto di incontro sul documento che elenca gli esami diagnostici e di laboratorio che ogni cittadino italiano ha diritto di ricevere gratuitamente, da Bolzano a Trapani. Quindi una lista non soggetta a criteri di discrezionalità. I tagli sono stati meno pesanti del previsto. Escono dal sistema del rimborso 54 prestazioni, altre 95 sono state vincolate a criteri di appropriatezza, quindi le Asl dovranno continuare ad erogarle ma rispettando una certa soglia.

Altri 13 esami verranno garantiti solo se giustificati dalla presenza di una patologia o dalla condizione sociale (ad esempio il carico glicemico sarà gratuito solo per i diabetici e gli indigenti). La riunione decisiva sui Lea si è svolta al ministero tra i sottosegretari al Welfare Ferruccio Fazio e Francesca Martini e gli assessori regionali alla sanità. La discussione si è protratta più del previsto. La Lombardia non ha condiviso la posizione di maggioranza ritenendosi penalizzata dall’introduzione dei criteri di appropriatezza non che penalizzerebbero le Regioni virtuose rispetto a quelle con problemi di ripiano. «Nella sostanza il documento è stato approvato – ha commentato il sottosegretario Fazio -. E’ stato un colloquio molto costruttivo che potrebbe preludere ad un accordo per il Patto sulla salute (da chiudere entro giugno 2009, ndr). Nel complesso il Fondo sanitario non viene toccato. Quello che risparmiamo con questi tagli verrà investito nelle nuove prestazioni». Fazio si riferisce alla vaccinazione per il Papillomavirus, responsabile del tumore al collo dell’utero, al parto indolore, alle prestazioni diagnostiche per le malattie rare. I costi dell’intervento sui Lea devono essere ancora definiti. Dovrebbero aggirarsi attorno al miliardo di euro.

Il prossimo passo sarà l’accordo finanziario sul triennio 2009-2011, che dovrebbe essere chiuso entro il 31 ottobre prossimo. Tra l’altro si discuterà di un’ulteriore riduzione dei posti letto ospedalieri. Attualmente deve essere rispettato lo standard di 4,5 letti ogni mille abitanti. Si potrebbe scendere fino a 4 letti ogni mille abitanti e se così fosse le Regioni si dovrebbero impegnare a tagliare nel complesso dai 20 ai 25 mila posti letto da riconvertire in forme alternative di ricovero (ad esempio residenze per anziani, lungodegenza, riabilitazione, strutture di day hospital, ambulatori sul territorio). Un posto letto costa mediamente al Servizio sanitario pubblico 80 mila euro l’anno. Un posto di lungodegenza dai 30 ai 40 mila euro l’anno. Ecco alcune delle prestazioni eliminate o modiicate nei nuovi Lea.

Prestazioni tagliate perché obsolete (54) – Angioscopia percutanea, test della secretina, elettrolisi o altra forma di depilazione, flebografia renale, risonanza magnetica mammaria mono e bilaterale, scintigrafia dei testicoli.

Prestazioni a rischio di appropriatezza (94) – Esami di diagnostica per immagine dell’apparato osteoarticolare (Tac, Rsn) dovrebbero essere gratuiti solo per sospetto tumore o per trauma non quindi per la diagnosi di patologie degenerative. Le Regioni dovranno individuare criteri di appropriatezza (ad esempio linee guida ai medici di famiglia, soglie). La riduzione è legata anche alla necessità di ridurre l’esposizione dei pazienti alle radiazioni. Prestazioni incluse nei Lea se prescritte con specifica indicazione clinica (13) – Curva del carico di glucosio, ecografia delle anse intestinali, sideremia.

Sanità, accordo sugli esami garantitiultima modifica: 2008-10-24T11:08:34+02:00da
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