Lungo 82 metri, è ora di proprietà del governo iracheno. Chi lo vorrà, dovrà sborsare 25 milioni di euro. Oro, argento tappeti sgargianti e abbinamenti di colori di dubbio gusto
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MILANO – Nel corso degli ultimi anni i diversi proprietari gli hanno più volte cambiato nome, ma fino ad adesso non ha ancora trovato un vero acquirente. L’ex superyacht di Saddam Hussein, oggi di proprietà del governo iracheno e ribattezzato «Basra Breeze» la settimana scorsa è stato rimesso in vendita per oltre 25 milioni di euro. Quello che un tempo si chiamava «Qadisiyah Saddam» (dal nome della vittoria degli arabi sui persiani nel VII seolo D.C) e che dopo la caduta del dittatore iracheno divenne «Ocean Breeze» è una lussuosa imbarcazione di 82 metri, ricca di decorazioni in oro e argento, con marmi antichi e legno di mogano e secondo alcuni appassionati di yacht vale molto di più del prezzo richiesto. Tuttavia i critici più maliziosi affermano che a tenere lontani i magnati internazionali dal superyacht non è l’attuale crisi finanziaria, ma il suo stile kitsch e fuori moda
ARREDAMENTO DI DUBBIO GUSTO – Costruito in gran segreto nel 1981 nei cantieri navali di «Helsingor Vaerft» dell’omonima città danese, quest’imbarcazione è dotata di numerose stanze arredate in modo sgargiante e dotate tutte di vetri antiproiettile: molte delle camere sono piene di tappeti di diversi colori sui quali sono disegnati alcuni panorami delle città sacre arabe mentre nei bagni vi sono gli immancabili rubinetti d’oro. Nella principale camera da letto il pavimento di color blu convive con un baldacchino color rosa salmone. Anche nelle altre stanze da letto gli abbinamenti dei colori sono così improbabili e forti che, secondo il Times, è «davvero difficile immaginare che qualcuno riesca a dormirci». Anche se vi sono diverse saune e piscine, un eliporto e una sala da party che può ospitare fino a 200 persone, quest’imbarcazione è priva di una palestra, lusso a cui nessuno degli odierni supericchi sa rinunciare.
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DA SADDAM AL GOVERNO IRACHENO – Saddam Hussein non passò nemmeno un giorno su questa monumentale imbarcazione, ancorata per 20 anni a Gedda sul Mar Rosso e più tardi a Nizza. Dal 1979, anno in cui conquistò il potere, il dittatore iracheno lasciò raramente il suo paese e fece solo qualche occasionale viaggio in Egitto. Una sola volta restò lontano dall’Iraq per diversi giorni e fu quando si trasferì a Cuba per incontrare l’altro grande nemico degli Stati Uniti, Fidel Castro. Tuttavia lo yacht fu costruito seguendo i precisi ordini di Saddam ed alcune stanze sono una chiara testimonanza delle due principale paure che ossessionava il dittatore: le malattie e la sicurezza. Sull’imbarcazione infatti vi sono due sale operatorie e un ambulatorio, mentre un autentico gioiello è considerato il passaggio segreto costruito per raggiungere un mini-sottomarino e sfuggire a eventuali aggressori. Per diversi mesi lo yacht è rimasto sotto sequestro preventivo, conteso in una battaglia legale tra il governo iracheno e «Sudeley», società delle isole di Cayman presieduta dal Re Abdullah di Giordania. La società si è considerata per alcuni anni la legittima proprietaria dell’imbarcazione sostenendo che Saddam le aveva venduto lo yacht prima di essere impiccato nel 2006. Siccome non vi era alcun documento che provasse questa compravendita, quando il governo iracheno ha sollevato il caso e ha fatto causa alla società, la lussuosa imbarcazione è tornata al suo legittimo proprietario che l’ha subito rimessa in vendita. Negli ultimi quattro giorni diverse agenzie hanno dichiarato che alcuni magnati internazionali si sono fatti avanti per supervisionare il «Basra Breeze», ma fino ad adesso nessuna reale proposta è stata fatta: «Il fatto che l’abbia posseduto un personaggio come Saddam Hussein può rendere più facile la sua vendita» dichiara Vesa Kaukonen, noto mediatore di Monaco specializzato nella vendita d’imbarcazioni di lusso. Meno ottimista la dichiarazione di un anonimo collega di Kaukonen al Times: «Sarebbe ingenuo nascondere che il mercato soffre di questo particolare clima economico. Tuttavia per adesso le vendite dei superyacht continuano ad essere solide».
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