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Trichet: «Probabile taglio dei tassi il 6/11» Ma le Borse europee restano giù

Milano, Parigi e Francoforte sono ancora in calo. Londra vicina alla parità. Piazze asiatiche a picco. Tokyo : -6,36%, wall street nuovamente in ribasso

 

 

 

 

Piazza Affari
MILANO – Ancora una giornata in rosso per le Borse europee, dopo i tonfi nelle piazze asiatiche. A dare un po’ di respiro alle piazze del Vecchio Continente, in caduta libera dalla mattinata, le parole del presidente della Bce, Jean Claude Trichet, che ha ipotizzato un taglio dei tassi in occasione della riunione del prossimo 6 novembre. La decisione di tagliare nuovamente i tassi, ha aggiunto Trichet, dipenderà «dai dati in arrivo dalla congiuntura». La dichiarazione ha portato ad attenuare in alcuni casi i ribassi, anche se le principali piazze restano per la maggior negative. Attualmente Francoforte cede lo 0,43%. Parigi perde il 2,41%, mentre Londra lo 0,12%. Piazza Affari si conferma in deciso calo nonostante le parole di Trichet. Il Mibtel cede il 3,46%. Tra i titoli peggiori Intesa SanPaolo (-7%) e Bpm (-12%). Deboli anche Fiat (-6,8%) e Pirelli (-5,4%).

ALMUNIA – In profonda sofferenza dunque le piazze del Vecchio Continente, mentre Joaquin Almunia provava a fare previsioni sulla durata della crisi. «È impossibile valutare quanto durerà l’attuale turbolenza finanziaria ma, credo, almeno un anno» ha detto il Commissario agli Affari Economici e Monetari. «Non possiamo comunque tornare ad una situazione nella quale gli interessi reali siano negativi», ha aggiunto specificando che «come esperienza insegna, ciò può portare ad un eccessivo indebitamento, ad una minore percezione del rischio e a nuove bolle che finiscono sempre con lo scoppiare sulle nostre facce».

BARCLAYS SECONDO AZIONISTA DI MEDIASET – Intanto Barlcays global investoris uk holdings ha fatto sapere di essere salita al 5,056% del capitale Mediaset a fronte del 2,309% detenuto in precedenza. E quanto risulta dalle comunicazioni Consob. Il rafforzamento della quota, con il superamento della soglia rilevante del 5% risalente al 17 ottobre, fa della banca britannica il secondo maggiore azionista di Mediaset dopo Fininvest.

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BELGIO – Intanto, il governo federale del Belgio e la banca fiamminga Kbc, attiva anche nel settore assicurazioni, hanno stipulato un accordo poco prima dell’apertura delle borse europee, in base al quale lo Stato acquisirà titoli di credito emessi dalla banca pari a 3,5 miliardi di euro. La transazione sarà completata entro la fine dell’anno. È il terzo intervento dello Stato belga nel settore bancario: dopo il salvataggio di Dexia e Fortis, la Kbc era l’ultima grande banca del Paese a non aver fatto ancora ricorso al sostegno pubblico.

WALL STREET – Anche Wall Street apre in ribasso dopo le nuove cadute dei listini che si registrano nelle maggiori Borse mondiali. Attualmente il Dow Jones fa registrare un calo dello 0,30%, mentre il Nasdaq composite cede lo 0,93%.

TOKYO – Quella di oggi, insomma, è un’altra giornata difficilissima sui mercati. Giornata iniziata nel peggiore dei modi con una serie di crolli nelle borse asiatiche, a cominciare da quella di Tokyo che ha chiuso con l’indice Nikkei a -6,36%.

MALE ANCHE LE ALTRE BORSE ASIATICHE – Con Tokyo sono andate a picco anche le altre principali Borse asiatiche. La Borsa di Shanghai ha fatto registrare una perdita del 6,3%. La Borsa di Hong Kong ha chiuso con una perdita del 12,7%. L’indice Hang Seng ha registrato una perdita di 1.602,54 punti, scendendo a 11.015,84 punti, il livello più basso toccato dall’agosto 2003.La Borsa di Manila ha concluso la seduta con una perdita del 12,3%. Addirittura transazioni sospese alla Borsa di Bangkok, dove l’indice dei titoli guida ha raggiunto un ribasso di oltre il 10%.

CAMBI – Sul mercato dei cambi, l’euro scende sotto 1,24 dollari per la prima volta dal 26 aprile del 2006.

PETROLIO – Continua la corsa al ribasso dell’oro nero. Il barile del Brent, il greggio di riferimento europeo quotato a Londra, è sceso sotto i 60 dollari al barile, per la prima volta da marzo del 2007. Il prezzo del petrolio con consegna a dicembre ha toccato i 59,02 dollari, il livello più basso da febbraio del 2007. Sul mercato di New York, intanto, il petrolio light sweet crude, con consegna nello stesso mese di dicembre, è crollato a 61,30 dollari, la quotazione più bassa da maggio del 2007.

CASO WOLKSWAGEN – In una giornata che vede gli indici azionari di tutto il mondo ancora una volta tracollare desta sorpresa la performance eccezionale del titolo Volkswagen, che è salito alla borsa di Francoforte fino ad un massimo dell’ 81% a 382 euro. L’impennata è dovuta al fatto che Porsche ha comunicato l’intenzione di salire fino al 75% del capitale l’anno prossimo. Da inizio anno in Borsa Volkswagen ha più che raddoppiato la quotazione ed a questo punto vale 113,7 miliardi di euro. L’andamento del titolo peraltro è dovuto alla speculazione, che in questo caso aveva fatto male i suoi calcoli, in quanto aveva venduto allo scoperto le azioni della casa automobilistica tedesca, nella convinzione di poterli comprare in seguito ad un prezzo più basso. È avvenuto invece esattamente il contrario, in quanto la mossa di Porsche ha fatto lievitare il titolo con la conseguenza che i traders si sono dovuti affrettare a ricoprirsi, a caro prezzo.

FUSIONE GM-CHRYSLER – Intanto dagli Stati Uniti rimbalza la notizia che General Motors avrebbe chiesto al Tesoro statunitense sostegno finanziario per portare a termine la fusione con Chrysler, il gruppo automobilistico controllato dal fondo Cerberus. Lo scrive la Bloomberg citando due persone a conoscenza dei fatti, secondo cui il segretario al Tesoro, Henry Paulson, vede con favore la richiesta, ma preferisce che i soldi vengano dal pacchetto di 25 miliardi di dollari di prestiti a basso tasso d’interesse approvato lo scorso mese e destinato agli sforzi delle case automobilistiche per promuovere l’efficienza energetica dei veicoli. Paulson sarebbe invece contrario a utilizzare i 700 miliardi di dollari di aiuti già destinati al salvataggio delle banche.

Trichet: «Probabile taglio dei tassi il 6/11» Ma le Borse europee restano giùultima modifica: 2008-10-27T16:55:28+01:00da
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