Un handicap singolare segnalato da una rivista specializzata in neuropsicologia. Un caso rarissimo o forse unico. Si chiama «fonoagnosia congenita». Con un «ciao» al telefono si va in crisi
LONDRA – Fin da bambina K.H. era consapevole di essere diversa da tutte le altre persone, sapeva che qualcosa non andava in lei, perché ogni volta che sentiva una voce senza vedere il volto della persona che parlava non era in grado di riconoscerla, nemmeno quando a chiamarla – per esempio – era la madre. Oggi K.H. ha 60 anni, e la sua storia è finita sulle pagine della rivista Neuropsychologia, in quanto il suo è stato identificato come un raro caso (forse il primo conosciuto al mondo) di fonoagnosia congenita, un disturbo della percezione caratterizzato appunto dall’incapacità di associare le voci alle persone.
VOCI SCONOSCIUTE – Come spiegato dal dottor Brad Duchaine dello University College London (Ucl), co-autore dello studio pubblicato sulla rivista scientifica, “può capitare che il problema sopraggiunga in seguito a traumi o danni cerebrali, ma questo è il primo caso documentato di qualcuno cresciuto con tale disturbo”. La donna è riuscita a dare un nome al suo problema solo da poco, quando leggendo un articolo sulla prosopagnosia (l’incapacità di riconoscere i volti delle persone) ha realizzato che anche il suo caso poteva essere ricondotto alla sfera delle alterazioni della percezione. Ha quindi scritto una lettera al giornale su cui era stato pubblicato l’articolo, che l’ha messa in contatto con Duchaine.
LA PAURA DEL TELEFONO – K.H., oggi professionista affermata, ha così raccontato la sua esperienza, spiegando che per anni ha evitato di rispondere al telefono se non si trattava di chiamate programmate, e questo perché, che si trattasse di un amico o della figlia, le era (e le è tuttora) impossibile riconoscere il chiamante da un semplice “ciao”. Per questo motivo, dovendo introdursi in un nuovo ambiente di lavoro ha pensato bene di presentarsi con un nome diverso dal proprio, in modo da poter capire immediatamente, ricevendo una telefonata, che la persona dall’altro capo del filo aveva a che fare con l’ufficio. Erano gli anni ’80, i cellulari non facevano ancora parte della nostra quotidianità e l’identificazione del numero del chiamante non era possibile come invece è oggi. Tuttavia, il problema non riguarda solamente le telefonate: la donna apprezza e ama la musica, ma non sa riconoscere i cantanti, come pure politici e attori famosi che parlano alla radio, per esempio, anche se – sottoposta a un test – è riuscita con successo a identificare Sean Connery dal suono della sua voce. Solo lui.
ALTRI CASI? – Duchaine ritiene che vi siano altre persone, da qualche parte nel mondo, cresciute assieme alla fonoagnosia proprio come K.H. e spera che leggendone la storia possano riconoscersi nel racconto della donna e magari decidere di mettersi in contatto con lui e il suo team. Permettendo così di approfondire gli studi sui meccanismi alla base di un disturbo di cui ancora si sa poco.