La decisione dell’assessore regionale Rossi dopo i tre decessi negli ultimi 18 giorni. L’ospedale: «Fatalità»
OTTOBRE NERO – È l’«ottobre nero» del reparto di ostetricia e arriva dopo due anni di parti senza problemi che avevano alimentato la fama di una struttura altamente professionale che in cinque anni è passata da 950 a 1600 parti. «Tragica concatenazione di eventi», dicono all’ospedale. «Tragica sequenza», aggiungono. I precedenti intorno alla metà di ottobre. Il 14, con cesareo, viene estratto un bimbo già morto, il decesso potrebbe essere avvenuto per il distacco della placenta durante il travaglio indotto. Il 17, con parto naturale, nasce un bambino già morto: inutile il tentativo di rianimarlo per 12 minuti. Scatta l’indagine interna, i bimbi vengono sottoposti ad autopsia (sarà compiuta anche sul terzo bambino), ma dopo il terzo caso l’assessore Rossi alza la sorveglianza e sabato mattina invia all’ospedale gli esperti del Centro gestione del rischio clinico: il dottor Riccardo Tartaglia e il professor Mauro Marchionni.
DECISIONE CAUTELATIVA – In attesa di avere più chiaro cosa sta accadendo nel reparto, Rossi prende le sue decisioni. «È evidente che le cause e le eventuali responsabilità dei fatti dovranno essere accertate in maniera puntuale e nei tempi minimi necessari. Chiedo intanto al direttore generale della Asl di Viareggio di sospendere in via temporanea e cautelativa il dirigente della struttura complessa di ostetricia dell’ospedale e – scrive Rossi – di sostituirlo con un altro dirigente, che si assuma la responsabilità della struttura allo scopo di rivedere radicalmente tutte le procedure in essere, verificandone la corrispondenza agli standard».