La Moratti: siamo i primi in Italia. Partono i divieti. Il controllo sarà affidato non solo ai 3000 ghisa ma anche ai 7000 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri
Le hanno soprannominate ordinanze anti-degrado. «Per tutelare i cittadini da comportamenti pericolosi e che limitano la libertà». Sono figlie del decreto Maroni, quello che conferisce ai sindaci poteri per difendere l’incolumità pubblica. Milano ci ha messo qualche mese in più di altre città. Per integrare la repressione con interventi sociali. Ieri il sindaco Letizia Moratti ne ha firmate ben sei. Contro l’uso e l’acquisto di stupefacenti in pubblico, contro chi si prostituisce in luogo pubblico compresi i clienti, contro l’accattonaggio molesto (con relativo «sequestro » dell’elemosina), contro i writer che scarabocchiano i muri pubblici e privati, contro il consumo degli alcoolici all’aperto. Le ordinanze sono immediatamente esecutive.
Da oggi scattano le sanzioni. Salatissime: 500 euro (450 se si decide di pagare entro i primi 5 giorni). Il controllo non riguarderà solo i 3000 ghisa ma anche i 7000 tra poliziotti, carabinieri e guardia di Finanza di stanza a Milano. In caso di minorenni, la sanzione verrà notificata ai genitori o a chi ne ha la patria potestà. Accanto alle sanzioni, il Comune ha stanziato tre milioni di euro per programmi di prevenzione, sostegno e recupero. «Siamo la prima città italiana – ha detto la Moratti con a fianco il vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore Mariolina Moioli – che ha emesso le ordinanze per la sicurezza unite a interventi di prevenzione, di sostegno e di recupero sociale». Chiaramente, su base volontaria.
Ma non tutti sono d’accordo sulle nuove ordinanze. «È la classica operazione di fumo negli occhi – attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino – È odioso mettere insieme accattonaggio e prostituzione. Piuttosto la Moratti si batta con noi contro il taglio di 700 poliziotti». Anche nella maggioranza c’è chi storce il naso: «Per operazioni del genere attacca il repubblicano Franco De Angelis – bisogna creare il consenso politico. Noi consiglieri non siamo stati coinvolti ». Persino in giunta ci sono stati distinguo e integrazioni. Dubbi sull’ordinanza anti-alcool e soprattutto sull’accattonaggio.
Entriamo nello specifico. Le prime due sono dedicata all’uso e all’acquisto degli stupefacenti. Niente canne o stupefacenti in luogo pubblico, ma è anche «fatto divieto di cedere a qualsiasi titolo, sostanze stupefacenti in luogo pubblico». Lo stesso divieto vale per l’acquisto «anche se solo a uso personale » di stupefacenti «in luogo pubblico o in spazi aperti al pubblico». La terza riguarda la prostituzione e i clienti. Vietato prostituirsi in luogo pubblico, divieto di contrattare prestazioni sessuali «per chi esercita il meretricio». E veniamo ai clienti. Chi si ferma in auto è sanzionabile. Nessuna novità rispetto alla precedente ordinanza. Si aggiunge però un altro comma: anche chi si ferma a piedi «sul demanio pubblico, su spazi aperti al pubblico o visibili al pubblico» rischia di pagare 500 euro.
Di più difficile interpretazione quella sull’alcool che riguarda essenzialmente i luoghi del divertimento e dello sballo (leggi Navigli, corso Como e via Monte Grappa, Arco della Pace o viale Monte Nero): il divieto di consumare bevande alcooliche in bottiglie di vetro o lattine in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico è condizionato da due fattispecie: quando si creino condizioni di pericolo per le bottiglie abbandonate o frantumante; quando «si concretizzino comportamenti incivili, violenti o tali da limitare la piena e serena fruizione dei luoghi pubblici». Per l’accattonaggio il divieto riguarda chi è insistente o fastidioso. Ma è anche vietato usare, minori, anziani o disabili. Chi non molesta – chi chiede l’elemosina seduto per terra – non è sanzionabile. Ma quale accattone potrà pagare 500 euro? Per questo motivo, l’ordinanza prevede il sequestro del «piattino».
Spinelli, prostitute, elemosina. Da oggi scattano le multe da 500 euroultima modifica: 2008-11-05T17:10:46+01:00da
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