Ecco come ci vedono gli inglesi in un articolo pubblicato da The Guardian
Una nazione slow e felicemente sconnessa, che rischia però di perdere il treno dell’innovazione. Se non avete voglia di leggervi l’originale, qui Nicola Bruno ci propone una sua lettura
Un Paese tecnofobico. L’ultimo baluardo dell’indifferenza digitale. I social network in salsa italiana? Altro che Facebook e MySpace, meglio le chiacchierate in piazza con gli amici. Così il quotidiano inglese The Guardian descrive il nostro Paese in un reportage che parla di una «nazione che ha dato i natali agli inventori del telefono e della radio», ma ancora disconnessa e poco interessata a Internet. Con il rischio, da una parte, di perdere per sempre il treno dell’innovazione; e il vantaggio, dall’altra, di non essere risucchiata dall’ossessione del “sempre connessi” e così continuare a vivere in maniera più slow e salutare.
SCONNESSI E CONTENTI – L’autore dell’inchiesta parte dai dati in controtendenza diffusi dell’istituto Jupiter Research secondo cui il tempo medio trascorso online in Italia (solo due ore alla settimana) diminuisce anziché crescere come nel resto d’Europa. Anche a considerare la percentuale di popolazione che utilizza Internet, il Belpaese arranca (33%) a debita distanza da nazioni come l’Olanda (68%), l’Inghilterra (57%), la Francia (48%) e la Germania (42%). Certo, in tutto ciò influiscono sicuramente gli scarsi investimenti per portare la banda larga in tutta la nazione, oltre a canoni ancora troppo costosi per la famiglia media. Eppure, secondo il quotidiano inglese, tra gli italiani permane un atteggiamento scettico nei confronti dei nuovi mezzi di comunicazione. Forse perché ai ritmi sincopati dell’always on si preferisce «il networking faccia-a-faccia, le chiacchierate vecchio stile passando il tempo a commentare le notizie o fare pettegolezzi mentre si gioca a carte nella piazza del paese».