Aveva gettato anche mobili della cucina. Il primo provvedimento a carico di un uomo di 32 anni nel quartiere Pianura. Che però è stato subito scarcerato
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Vitale Varchetta, 32 anni, la prima persona arrestata a Napoli in attuazione del decreto che punisce chi getta rifiuti ingombranti in strada |
IL PRIMO CASO – Il primo arresto in assoluto, come anticipato da «Il Mattino» è sato operato nella giornata di venerdì nel quartiere Pianura dove, in Via Pallucci, dai carabinieri del comando provinciale, a carico di Vitale Varchetta, di 32 anni, mentre abbandonava sul selciato rifiuti ingombranti, urbani, speciali e solidi. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, si stava liberando di mobili da cucina, bombole di gas, materiale ferroso arruginito e materiale di risulta di lavori edili, sversandoli in un’area non autorizzata per tale scarico. Altri due arresti sono stati eseguiti sabato mattina nel quartiere di Poggioreale, i carabinieri della stazione San Giovanni a Teduccio, hanno arrestato e condotto nel carcere di Poggioreale, bloccato Gennaro Esposito, di 39 anni, e Erminio Beato, di 62 anni, entrambi della zona in via Brecce a Sant’Erasmo mentre da un furgone Piaggio Porter scaricavano rifiuti urbani, speciali e solidi (buste di plastica, ferro, cartone, plastica, lattine, vetro e altri materiali) sulla strada in un’area non autorizzata.
IL DECRETO – Gli arresti sono stati eseguiti in base a quanto previsto dall’art. 6 del decreto legge 172/2008. «Chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati – è il testo dell’art. 6 del decreto legge pubblicato due giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale – abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0.5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, è punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi; se l’abbandono, lo sversamento, il deposito o l’immissione nelle acque superficiali o sotterranee riguarda rifiuti diversi, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da cento euro a seicento euro».
SUBITO SCARCERATO – Il decreto dovrebbe prevedere il giudizio per direttissima, ma almeno nel caso del primo arrestato, Vitale Varchetta, il pm della Procura della Repubblica di Napoli, Valeria Gonzalez, ha disposto che si proceda con rito ordinario e non direttissimo stabilendo l’udienza di convalida entro i cinque giorni dall’arresto. L’uomo è quindi è a piede libero, nessun provvedimento cautelare è stato adottato nei suoi confronti. «Sembra – commenta l’avvocato Massimo Bruno, che difende Varchetta – un segnale della Procura per la quale probabilmente l’arresto debba essere previsto solo in particolari casi di violazione del decreto legge». «Appare violato – ha aggiunto – il principio di uguaglianza tra cittadini italiani visto che la norma si applica solo in Campani».
«L’uomo – ha specificato il capitano della compagnia Rione Traiano, Federico Scarabello – è già conosciuto alle forze dell’ordine. Si tratta di un rigattiere che raccoglie materiali di scarto. Non sapendo dove gettarli ieri sera intorno alle 18 li ha lasciati in questa strada di Pianura, a ridosso del cimitero vicino ai contenitori dell’immondizia». Vitale Varchetta al momento dell’arresto ha detto di non essere a conoscenza del decreto. Tre giorni fa i carabinieri, sempre a Pianura, hanno scoperto e messo sotto sequestro un’area di circa 400 metri quadri in cui sono state ritrovate 6 autovetture Smart completamente incendiate e svuotate degli interni proprio in una strada adiacente a via Pallucci, tra un frutteto e un capannone. Sul posto sono state ritrovate anche decine di pneumatici, materiali edili, sanitari, scarti di imballaggi..