E il governo annuncia la linea dura: «Pronti a ricorrere anche alle norme penali». La precettazione riporta assistenti e piloti al lavoro, ma molti equipaggi sono incompleti. Voli cancellati a Roma e Milano
ROMA – Un’altra giornata di passione attende i viaggiatori in partenza con i voli Alitalia. Nonostante la precettazione decisa dal governo dopo l’indizione di 24 ore di sciopero senza preavviso da parte di gruppi autonomi di assistenti di volo e piloti è probabile che i disagi per i viaggiatori continuino per tutto quest’oggi, anche oltre le 18, termine inizialmente fissato per la conclusione dell’agitazione. Il governo, per bocca del ministro dei Trasporti Altero Matteoli, si dice fiducioso del fatto che la situazione di emergenza possa rientrare, ma al tempo stesso è pronto a compiere ulteriori passi e a ricorrere a misure penali qualora la mobilitazione selvaggia dovesse continuare.
VOLI CANCELLATI – La giornata si è aperta con alcune cancellazioni di voli. A Fiumicino si è incominciato con due voli annullati in partenza e due in arrivo; a Milano Linate le cancellazioni in prima battuta sono state otto. Già a metà mattina gli annullamenti tra Roma e Milano risultavano essere una ventina. E’ però molto difficile prevedere quanti potranno essere nell’arco della giornata perché fino all’ultimo momento la compagnia non è in grado di sapere con certezza quali equipaggi vengono completati e quali no. La conseguenza è che molti passeggeri vengono comunque fatti avviare ai cancelli di imbarco, senza però la certezza di una effettiva partenza.
PROCEDURE AL RALENTY – La situazione è destinata a peggiorare perché se anche i lavoratori decidessero di adeguarsi in toto all’obbligo di rientro in servizio imposto dall’esecutivo, occorre fare i conti con le mancate partenze di lunedì che in diversi scali rendono impossibile la composizione degli equipaggi. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da SkyTg24 in ambienti della compagnia di bandiera, potrebbero essere a rischio almeno la metà dei voli Alitalia previsti a Fiumicino. Situazione analoga per gli scali milanesi e delle altre grandi città. A compromettere l’operatività degli aeroporti potrebbe contribuire la decisione dei lavoratori di aggirare la precettazione attuando una diversa forma, legale, di mobilitazione. Vale a dire l’applicazione pedissequa delle procedure previste dai manuali, che comporta un allungamento di tutti i tempi di imbarco e decollo, con conseguente impossibilità di garantire partenze regolari.
NOTTE ALL’AEROPORTO – Restano intanto la rabbia e le perplessità dei passeggeri rimasti a terra. Molti di loro si sono sfogati ai microfoni di radio e televisioni e con gli inviati dei quotidiani, esprimendo rabbia nei confronti della mobilitazione selvaggia e arrivando in acluni casi ad auspicare perfino la chiusura della compagnia. A Fiumicino in molti hanno trascorso la notte dormendo per terra o sulle panchine delle sale d’attesa, aspettando di avere notizie circa un possibile riposizionamento su altri voli in partenza quest’oggi. A Linate nelle prime ore della mattina si è invece registrato un insolito calo di presenze, con diversi banchi – soltamente affollati, soprattutto di viaggiatori pendolari sulla tratta Milano-Roma – quasi deserti. Per contro si è registrato un aumento delle prenotazioni di biglietti per il tragitto in treno con gli Eurostar.
LINEA DURA DEL GOVERNO – Dal canto suo, il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, si augura che la precettazione contro lo sciopero sia sufficiente a rimettere ordine nella situazione dei voli. Altrimenti sarà costretto a ricorrere a norme di carattere penale perché, ha spiegato intervenendo a Canale 5, «vuol dire che si metteranno nella completa illegalità». «Il governo non consentirà – ha aggiunto – che una sigla sindacale autonoma possa paralizzare gli aeroporti e soprattutto non consentirà che una sigla possa mettere il veto a una società che vuole investire e che salva 12.600 posti di lavoro». Medesima linea dal Viminale: «Quello che è avvenuto ieri, il picchetto davanti all’aeroporto, non potrà più avvenire – ha commentato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni -, così come non dovrà più avvenire lo sciopero selvaggio, perchè è una violazione della legge». Ci troviamo di fronte, ha sostenuto Maroni, «a comportamenti illegali che noi intendiamo contrastare per garantire i cittadini e i loro diritti, in primo luogo quello di muoversi».