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Hannah sceglie di morire a 13 anni E divide: «Brava». «No, lotti ancora»

Anche accuse al vaticano e solidarietà a eluana tra i commenti sulla vicenda della ragazzina inglese che potrà evitare un trapianto di cuore

 

 

Hannah con i suoi genitori
 
 
 
 
MILANO – «Per morire c’è sempre tempo, per vivere il tempo è uno solo. Uno. Solidarietà ad Hannah». A tredici anni la Hannah in questione, una ragazzina inglese malata terminale di leucemia che ha chiesto e ottenuto la possibilità di rifiutare un trapianto di cuore andando così incontro a una morte certa, scuote le coscienze. E divide anche i lettori di Corriere.it.

VATICANO SOTT’ACCUSA – La maggior parte di quelli che hanno commentato la notizia che arriva da Londra condividono la scelta di Hannah e dei suoi genitori. «Forse tredici anni sono troppo pochi per poter essere svincolati da una autorità maggiorenne.. Però il principio è tutto valido, la vita è mia e la gestisco come voglio, con l’unico vincolo di non ledere l’altrui libertà» scrive uno dei lettori. «Hannah ha dirittoa morire con dignità – aggiunge un altro -. Lasciamola in pace». Molti dei lettori che hanno scritto puntano il dito contro il Vaticano e le «interferenze» su questioni relative alla vita e alla morte. «La Chiesa è arrogante con i suoi dogmi» scrive un lettore. «Purtroppo l’italietta cattodemente si conferma sempre per quello che è» aggiunge un altro.

IL PENSIERO A ELUANA – E la questione «Chiesa e interferenze» per molti dei lettori è anche il filo rosso che lega la vicenda di Hannah a quella di Eluana. Per il Vaticano togliere cibo e acqua alla Englaro (lo chiede il padre della ragazza, Beppino) «è un omicidio». Critici molti lettori che si scagliano contro l’ «accanimento terapeutico». «Vilipendio di cadavere sul corpo di Eluana» è uno dei commenti. «Hannah – scrive un altro lettore – ci insegna come l’uomo deve poter morire con dignità. Per Eluana è ormai tempo che un corpo senza alcuna traccia di vita vera si ricongiunga al suo spirito».

«CONTINUARE A LOTTARE» – D’altra parte non manca chi giudica la notizia che arriva dall’Inghilterra «un’esasperazione inaccettabile» e chi pur riconoscendo che «è difficile mettersi nei panni» di Hannah ammette, con un po’ di fatalismo, che di fronte all’incertezza dell’esistere «l’unica soluzione è sempre continuare a lottare». «Quello di Hannah non è un destino certo, anche se probabile – scrive un lettore -. Esiste una possibilità, anche remota di avere vita in qualità e quantità accettabile. Non fare nulla vuol dire morire, e presto.. In questo caso mi sembra che la ragazza venga privata di una opportunità, anche se minuscola». I lettori si spaccano e forse il motivo è nella frase scritta da una lettori: «Il diritto a morire è una questione piuttosto complessa»

 

Hannah sceglie di morire a 13 anni E divide: «Brava». «No, lotti ancora»ultima modifica: 2008-11-12T15:57:15+01:00da
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