Le misure anticrisi del governo. Il premier: spazio ai consumi, 16 miliardi subito per le infrastrutture. Cgil: 400 mila precari a rischio
ROMA — Il governo è pronto a varare il pacchetto anti-crisi con le misure per garantire il credito all’economia, gli investimenti nelle infrastrutture, gli aiuti per le imprese e le famiglie più povere da distribuire in «denaro », che oggi sarà presentato alle parti sociali ed approvato in settimana. Un pacchetto che potrebbe fare fronte anche all’allarme lanciato dalla Cgil ieri sulla possibilità che 400 mila precari restino senza lavoro entro l’anno.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, tuttavia, è convinto che il vero fattore determinante per l’esito della crisi sarà l’atteggiamento dei consumatori. E attacca l’opposizione e la tv che diffondono pessimismo. «Sono i consumatori gli arbitri della situazione. Abbiamo visto che con la crisi per le banche non cambia niente e per le imprese non cambia niente, ma se le famiglie si fanno prendere dall’atmosfera di catastrofe che il centrosinistra propugna e di cui si parla continuamente in tv, allora si avrà davvero la crisi» ha detto ieri il presidente del Consiglio, tornando a sollecitare misure per frenare la speculazione in Borsa.
L’asse portante del piano del governo saranno gli investimenti nelle infrastrutture. «Ci sono 16 miliardi da spendere e abbiamo trovato il sistema per cominciare subito i lavori — ha detto il premier — saltando tutte le lentezze della burocrazia». Per le imprese, ha annunciato ieri il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ci sarà anche una «riduzione dell’Ires relativamente all’incidenza del costo del lavoro», quindi la deducibilità di parte dell’Irap. Sacconi non ha escluso manovre sull’Iva per rilanciare i consumi, ma ha aggiunto che su questo tema è necessaria, prima, una concertazione a livello europeo. Per le famiglie, ha aggiunto Sacconi, l’intervento sarà concentrato sui nuclei familiari numerosi, sui pensionati con unico reddito e i disoccupati. «Non sarà un bonus fiscale» ha detto Sacconi lasciando intendere che degli aiuti beneficeranno anche gli “incapienti”, ovvero chi ha redditi talmente bassi che già non paga tasse. «Sarà un trasferimento, un contributo al reddito. Insomma, denaro fresco».