Il pm: «AZOUZ vuole solo ritardare l’espulsionE». Marzouk chiamato in aula: «Sono stati i Romano, ma qualcuno ha detto ai miei che gli assassini sono altri»
Azouz Marzouk |
IL FAX – L’ultima udienza si è aperta con un colpo di scena. Il pubblico ministero, Massimo Astori, ha riferito di un fax proveniente dalla Casa circondariale di Vigevano, dove è detenuto Azouz Marzouk, marito, padre e genero di tre delle quattro vittime. Il documento rende noto un colloquio della parte lesa con la Polizia penitenziaria nel quale Marzouk avrebbe espresso la volontà di manifestare i propri «dubbi» sulla ricostruzione dei fatti. La circostanza è frutto, secondo il fax, della visita di uno sconosciuto ai familiari di Marzouk in Tunisia durante la quale questa persona avrebbe detto che i responsabili non sono gli attuali imputati. Marzouk ha saputo di questa visita durante una telefonata avuta il 18 novembre 2008. Il colloquio con la Polizia penitenziaria è invece avvenuto durante il trasferimento da Como al carcere di Vigevano.
IN AULA – Chiamato in aula, Marzouk ha precisato di non avere dubbi sulla colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ma ha confermato la visita dello sconosciuto alla sua famiglia. «Sono solo preoccupato per i miei genitori – ha detto il tunisino. – Ho chiesto al mio avvocato di andare da loro per tranquillizzarli. Mia mamma mi ha detto al telefono di avere paura». Mazouz sarebbe venuto a conoscenza dell’incontro in una telefonata alla famiglia il 18 novembre, dunque prima dell’udienza di mercoledì scorso in cui ha chiesto per i due coniugi «l’ergastolo senza Dio».
«AZOUZ VUOLE RITARDARE L’ESPULSIONE» – Il sospetto del pm, però, è che Azouz voglia «ritardare l’espulsione»». È stato proprio Astori ad arrestare Azouz per spaccio di droga. Un’accusa che gli costa 13 mesi di carcere e l’espulsione, prevista il primo gennaio prossimo. Le dichiarazioni del tunisino non cambiano le carte in tavola, secondo l’accusa. La persona che avrebbe parlato con i suoi genitori «non è identificato né identificabile – ha spiegato Astori – Le sue parole non portano nessun contributo probatorio, insinua i dubbi ma non fornisce una versione alternativa». E in effetti sono state tutte respinte le richieste della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, che intendeva sentire alcuni testimoni in ordine a i dubbi di Azouz. La Corte ha giudicato «evanescenti e prive di spunti investigativi» le dichiarazioni del tunisino e ritenendo «non assolutamente necessarie» le prove chieste dalla difesa le ha rigettate.
OLINDO – Poi, in aula, ha parlato Olindo Romano. «Ribadisco la nostra innocenza, e vorrei esprimere con Rosa il nostro sincero dispiacere per le persone che sono morte e per i loro familiari» ha dichiarato. A quel punto, Carlo Castagna, padre, marito e nonno di tre delle vittime, ha urlato: «Vergogna, assassini». I suoi due figli hanno aggiunto: «Basta!».
DECISIONE – La Corte d’assise di Como, presieduta da Alessandro Bianchi, dovrà ora decidere se accogliere o meno la richiesta del Pm di condannare i coniugi Romano all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno. La difesa ha invece chiesto l’assoluzione e in subordine la perizia psichiatrica. Anche la parte dell’aula destinata al pubblico è gremita, tanto che c’è stata una breve discussioni tra i presenti per sedersi nelle sedie con la visuale migliore.