Il ministro Frattini: «Un gesto coraggioso». Il cuoco italiano era entrato nell’hotel Oberoi, e portando con sé il latte, era riuscito a raggiungere la stanza
MUMBAI (India) – Dal caos seguito agli attentati di Mumbai emerge anche una storia di grande amore paterno. E’ quella di Emanuele Lattanzi, il cuoco italiano dell’hotel Oberoi, che prima ancora che la figlioletta di sei mesi fosse liberata assieme agli altri ostggi trattenuti dai terroristi, era penetrato nell’albergo occupato dai militanti islamici per portare il latte in polvere alla sua bambina. «Un gesto coraggioso» lo ha definito il ministro degli esteri italiano, Franco Frattini, che ha riferito l’episodio ai giornalisti al suo arrivo a Città del Messico per una serie di incontri bilaterali.
IL PROBLEMA CIBO – La piccola, italiana come la madre, ha sei mesi e già giovedì il padre aveva raccontato che il problema più immediato che la moglie doveva affrontare da quando era iniziato l’attacco terroristico era come darle da mangiare. Per questo Emanuele aveva deciso di tentare il tutto per il tutto. Era entrato nell’hotel e portando con sè il latte aveva raggiunto la stanza in cui si trovano la moglie e la figlia. Come loro altri cinque italiani – divisi nelle due parti che compongono il complesso Oberoi-Trident e che sono collegate da un tunnel sotterraneo – erano barricati nelle stanze: con tutti il consolato ha mantenuto il contatto telefonico per l’intera durata del sequestro. Il capo della Farnesina ha assicurato che i diplomatici hanno già predisposto tutto per aiutare gli italiani che hanno lasciato l’albergo dopo il blitz dell’esercito.