Lascia il titolare dell’Interno. Il terrorista catturato: «Volevamo colpire soprattuto gli ebrei», viene rivisto il bilancio ufficiale delle vittime: 174 morti
La bandiera indiana davanti al Taj Mahal |
NEW DEHLI – Il terrore, le vittime, la lunga battaglia con i terroristi. Dopo tre giorni di sangue e morte a Mumbai, in India è il momento delle ricostruzioni, delle riflessioni e delle responsabilità politiche. Il ministro dell’Interno, Shivraj Patil, si è dimesso: pesa su di lui la «responsabilità morale» dell’attacco. Ad assumere il suo incarico sarà il ministro delle Finanze indiano, P. Chidambaran. Lascia anche il consigliere per la sicurezza nazionale, M.K. Narayanan. Secondo fonti vicine al premier, Manmohan Singh, «molti altri membri importanti del governo dovrebbero lasciare»
VITTIME – Intanto è stato rivisto al ribasso, se così si può dire, il bilancio ufficiale delle vittime: i morti confermati sono 174, ma il numero potrebbe tornare a crescere. Il precedente bilancio era di 195 vittime.