Il premier: «È scorretto parlare di conflitto di interessi». Sull’Irap: «Imposta assurda, da abolire». «Se il pd vuole il dialogo, allora rompa con di pietro».
Silvio Berlusconi |
ROMA – Il raddoppio dell’Iva per gli abbonamenti alle pay-tv? «Danneggia anche Mediaset». Silvio Berlusconi risponde così alle polemiche sollevate dal provvedimento contenuto nel pacchetto anti-crisi (vale a dire la cancellazione delle agevolazioni e il conseguente aumento dal 10% al 20% dell’Iva per le emittenti a pagamento). Il premier, intervenendo telefonicamente a un convegno della Dc per le autonomie, a Sesto San Giovanni, afferma che «la sinistra aveva dato un privilegio alle televisioni con gli abbonamenti, la sinistra aveva buoni rapporti con Sky. Noi abbiamo tolto un privilegio e portato il livello dell’Iva uguale per tutti e in questo modo abbiamo penalizzato anche Mediaset che sta facendo partire una tv con gli abbonamenti. Questo dimostra che la sinistra si è inventata il conflitto di interessi, oltretutto Mediaset non è concorrente di Sky che va sul satellite e ha altre regole».
«IRAP IMPOSTA ASSURDA, DA ABOLIRE» – Il premier ha anche parlato di Irap, definendola «un’imposta assurda» e promettendo che prima o poi sarà abolita. «Abbiamo introdotto l’Iva di cassa e delle detrazioni dell’Irap – ha detto il premier in collegamento telefonico con l’assemblea della Dca di Rotondi – che sono la promessa di una futura abolizione di una imposta assurda che abbiamo solo noi e che è stata introdotta dalla sinistra».
DIALOGO – Il premier è tornato poi sull’appello al dialogo lanciato all’opposizione per fare fronte comune contro la crisi economica. «Se l’opposizione vuole veramente essere socialdemocratica come dice di essere – afferma il premier – se vogliono veramente collaborare con noi devono porre fine all’alleanza con un signore violento e calunniatore che si chiama Antonio Di Pietro. Farebbero un gran servizio alla democrazia del nostro paese».
IL PD – Proprio il Pd attacca però il premier sul «caso Sky». «Il raddoppio dell’Iva per la tv a pagamento inserito a sorpresa nel decreto anti crisi del governo ha tutta l’aria di un blitz contro il principale concorrente privato di Mediaset», afferma Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd. Anche secondo Massimo D’Alema «la norma su Sky penalizza Sky». «Basta leggere la norma – prosegue l’exministro degli Esteri – per rendersi conto che raddoppia gli oneri fiscali per un concorrente. Questa è l’anomalia dell’onorevole Berlusconi che è contemporaneamente capo del governo e proprietario di un monopolio televisivo di grande rilievo. Una concentrazione di potere economico, finanziario, mediatico e politico che non è normale in un Paese democratico». «Da qui – ha concluso – nascono tante situazioni come questa».
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