Giustiziato «a metà» per volontà dei familiari della vittima. Danni irreversibili a cervello e spina dorsale
Una impiccagione di massa |
TEHERAN – Un uomo condannato a morte in Iran è stato lasciato pendere a lungo dalla forca prima di essere deposto ancora vivo, ma con probabili danni irreversibili al cervello e alla spina dorsale, per volere dei familiari della persona che aveva ucciso. L’episodio è avvenuto domenica a Kazerun, città nel sud del Paese, secondo quanto scrive l’agenzia Irna, che titola la notizia «dolce epilogo di una esecuzione».
APPESO PER ALCUNI MINUTI – Un epilogo arrivato però dopo che il condannato, secondo la stessa agenzia, era rimasto appeso «per alcuni minuti». Un tempo sufficiente per subire danni irrimediabili. Secondo i dettami della legge islamica vigente in Iran, il condannato a morte per omicidio ha salva la vita se i familiari della vittima gli concedono il «perdono», in cambio di un risarcimento in denaro. In questo caso, evidentemente, i parenti della vittima hanno voluto assaporare la sofferenza del condannato prima di fermare l’esecuzione e intascare il denaro.
Iran, impiccato per alcuni minuti e deposto ancora vivo per vendettaultima modifica: 2008-12-08T22:41:58+01:00da
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