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Sarà «Einstein» a proteggere il computer di Obama

Nominata dal presidente eletto la squadra del Consiglio della sicurezza cibernetica. Si chiama come il famoso fisico tedesco il nuovo programma di difesa dagli attacchi cibernetici degli Usa

 

 

Il presidente eletto Barack Obama
 
 
 
WASHINGTON – Sotto il presidente Bush lo stato americano ha adottato un programma di difesa e controllo dei propri computer detto «Einstein», dal teorico della relatività. Ma con ogni probabilità, Barack Obama andrà oltre, creando un nuovo consiglio di guerra alla Casa bianca, il Consiglio della sicurezza cibernetica, il cui «zar» si batterà contro gli hackers – i pirati di internet – le spie nemiche, i criminali e via di seguito, coordinando le difese di tutti i ministeri e le agenzie statali, dalla Cia al Pentagono e dall’Fbi al Tesoro.

LA SQUADRA – Gli ha raccomandato questa misura la Commissione della sicurezza cibernetica, una commissione bipartisan del Congresso di cui fanno parte tre suoi fidi: Paul Kurtz, un ex del presidente Clinton, e Dan Chernok e Bruce McConnell, due esperti di elettronica. Secondo James Locks, un ricercatore del Centro di studi internazionali e strategici di Washington, è una iniziativa necessaria e urgente: «Oltre agli hackers» ha detto Locks «noi dobbiamo proteggere i computer dai mafiosi, dai ladri, e dagli 007 cibernetici dei paesi a noi ostili, che rappresentano la minaccia più grave alle nostre comunicazione». La rete difensiva dei ministeri e le agenzie americane è stata ripetutamente violata negli ultimi anni permettendo a pirati e spie di impadronirsi di alcuni segreti di Stato. Il compito della Commissione bipartisan del Congresso era di impedire che ciò si ripetesse. Di qui la conclusione che occorre un comando unificato, sul modello del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa bianca.

LE RACCOMANDAZIONI – La Commissione, che ha appena reso pubblico il suo lavoro, ha suggerito ad Obama di installare il comando «a portata di mano», e di decidere subito come reagire agli attacchi cibernetici. Jerry Dixon, un ex del Ministero della sicurezza nazionale, ha accennato a seconda delle circostanze a «interventi della polizia, o ad operazioni militari, o rappresaglie dei servizi segreti». A giudizio della Commissione, il presidente eletto dovrebbe informare sia gli alleati sia i paesi ostili delle opzioni a sua disposizione in caso di conflitti cibernetici. Tra le raccomandazioni della Commissione vi è anche quella per la tutela della sicurezza e privacy all’internet per i civili. Ha rilevato Dixon che l’internet «si è fatto sempre più veloce e complesso ma i regolamenti sono ancora quelli degli anni Ottanta, e stanno diventando obsoleti». Spetta al Congresso, avverte la Commissione, emanare nuove leggi che facilitino e accelerino le indagini in caso di reati e che stabiliscano pene severe. E’ un’altra misura che Obama probabilmente appoggerà: negli ultimi anni, migliaia di cittadini sono stati derubati dei loro conti in banca dagli hackers. Il presidente eletto è un vero appassionato del «web», e si è dimostrato il più abile nello sfruttarlo nel corso della campagna elettorale.

Sarà «Einstein» a proteggere il computer di Obamaultima modifica: 2008-12-08T22:35:40+01:00da
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