Il pm Walter Brunetti ipotizza i reati di abuso e peculato. Coinvolti due attuali assessori, Mola (Pd) e Riccio (Rifondazione) e 4 ex
L’ex assessore Giuseppe Gambale, del Pd, già ai domiciliari per la vicenda Romeo, e ora indagato nell’inchiesta sulle auto blu |
NAPOLI – Una nuova bufera si abbatte sul Comune di Napoli, dopo lo scandalo degli appalti sporchi che ha coinvolto l’imprenditore Alfredo Romeo e altre dodici persone, tra cui due assessori dell’attuale giunta partenopea. Secondo le anticipazioni di stampa, sei amministratori del Comune, due assessori attualmente in carica e quattro di precedenti giunte risultano indagati a chiusura delle indagini sull’uso improprio delle auto blu. Tra gli attuali amministratori – secondo quanto riferiscono organi di stampa – il provvedimento riguarda gli assessori alla Nettezza Urbana, Gennaro Mola, del Pd, e Giulio Riccio, di Rifondazione comunista. I quattro ex assessori sono Giuseppe Gambale, del Pd, già ai domiciliari per la vicenda Romeo, Donata Rizzo e Bruno Terracciano, dell’Udeur, Dolores Madaro, del Pdci. Gli assessori avrebbero usato le auto di servizio per fare shopping, accompagnare amici e parenti, fare viaggi di piacere a Rimini e a Capo Vaticano, una tre giorni a Telese per la festa dell’Udeur, una visita al Polo della Qualità di Marcianise. Due i capi d’accusa ipotizzati dal pm Brunetti: abuso e peculato.
GLI EPISODI CONTESTATI – L’avviso di garanzia per gli assessori comunali Riccio, che ha la delega alle Politiche sociali, e Mola, alla Nettezza urbana, rappresenta la conclusione di un’indagine della Procura sull’utilizzazione delle vetture blu per usi diversi da quelli istituzionali iniziata nel mese di ottobre del 2007. Diversi gli episodi individuati. Mola – secondo l’accusa – se ne sarebbe servito per partecipare ad una riunione in quanto rappresentante di un ente privato, Riccio si sarebbe spostato sull’auto blu per partecipare come teste della difesa al processo di Cosenza nei confronti dei no global oltre che a Buccino, nel Salernitano, per motivi personali. A Terracciano viene contestato un trasferimento alla festa dell’Udeur che si teneva tradizionalmente a Telese, in provincia di Benevento, così come alla Rizzo. Gambale – coinvolto nella vicenda Romeo – sarebbe stato accompagnato in un viaggio da Marina di Camerota, località del Cilento, a Napoli, e poi da Napoli a Capo Vaticano e da Napoli a Rimini. Località, quest’ultima, dov’è andata anche la Madaro per partecipare a un congresso del suo partito, Il Pdci. A Gambale contestate anche le minacce che avrebbe rivolto a un operatore del 118: oltre ad essersi fatto accompagnare a casa dove la madre aveva avuto un incidente domestico avrebbe usato toni pesanti contro gli infermieri che la stavano trasportando al Loreto Mare e non al Cto come lui avrebbe voluto.