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Pirateria musicale: dopo due avvertimenti via la connessione

«STOP ALLE CAUSE DI MASSA». L’industria discografica americana cambia strategia e si allea con i provider

 

 

 

Il simbolo della Riaa (Recording Industry Association of America)
Pirata musicale avvisato, mezzo salvato: basta cause di massa contro la pirateria, parola della potente industria musicale americana, la RIAA (Recording Industry Association of America), che ha deciso di abbandonare le (costose) cause legali contro gli utenti del web che hanno scaricato brani musicali. La nuova strategia sarà basata soprattutto sulla collaborazione con i provider Internet per scoraggiare il download illegale.

AVVISI – Agli utenti, che condividono in rete musica protetta da copyright per essere scaricata illegalmente, cioè senza pagare il diritto d’autore, verranno «inviate lettere di avvertimento» (ovvero e-mail), ha comunicato l’associazione che rappresenta le più importanti case discografiche statunitensi. Se beccati una seconda e una terza volta a scaricare o condividere file senza pagare, ai recidivi verrà tagliata la linea Web da parte dello stesso provider che la fornisce, sul modello «Three Strikes Out» (fuori dopo la terza infrazione). In sostanza, le società che forniscono le connessioni alla Rete, gli Internet Service Provider (ISP), si trasformeranno in una sorta di cyberpoliziotti.

ANTIPATIA – Dal 2003, l’industria musicale ha fatto causa a circa 35 mila utenti di Internet in casi di pirateria musicale per molte centinaia di migliaia di dollari – tra questi una bambina di 13 anni, una persona già deceduta e madri sole. Una strategia di poco effetto e che, inoltre, creava soltanto antipatia nell’opinione pubblica e danneggiava l’immagine, ha pensato la RIAA. Quest’ultima ha comunicato di aver già raggiunto accordi provvisori con diversi fornitori di servizi Internet, senza però specificare quali. Ha precisato, inoltre, che si riserverà il diritto di fare causa a quegli utenti che ignorano le lettere di avvertimento. E’ anche possibile, scrive l’associazione USA, che in caso di recidiva possa essere ridotta la loro velocità di connessione. Il cambio di strategia della RIAA giunge dopo che gli utenti di Internet hanno raggiunto una maggior consapevolezza che scaricando canzoni pirata commettono un reato. I contatti con i provider sarebbero iniziati su pressione del procuratore di New York, Andrew Cuomo, scrive il «Wall Street Journal», che intende porre freno a queste cause di massa. Le cause in corso, tuttavia, andranno avanti fino a conclusione, ha fatto sapere il capo della RIAA, Mitch Bainwol. «I pirati musicali cronici’», ha detto la RIAA, «verranno perseguiti anche in futuro». «Sono utenti che scaricano mensilmente tra le 5 mila e le 6 mila canzoni».

CANZONI «DA 9MILA DOLLARI»- Negli USA fece scalpore la causa contro la giovane madre trentaduenne del Minnesota, Jammie Thomas, condannata a pagare una multa di 200 mila dollari per aver messo online illegalmente 24 canzoni (dunque 9.250 dollari per canzone). Nel settembre scorso il giudice Michael Davis ha riesaminato la sua decisione dichiarando che la semplice messa in condivisione di brani non bastasse a provare le accuse di infrazione di copyright.

Pirateria musicale: dopo due avvertimenti via la connessioneultima modifica: 2008-12-20T15:46:45+01:00da
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