E’ ripresa l’attività degli addetti di pista ma centinaia di persone sono ancora bloccate in aeroporto, tensione alle biglietterie, interviene la polizia. cancellati 43 voli
ROMA – Inizio vacanze ancora tribolato per chi ha deciso di viaggiare con Alitalia. Dopo la giornata nera di lunedì, all’aeroporto di Fiumicino è tornata, per ora, alla normalità l’attività degli addetti ai servizi di pista di Alitalia Airport.
Code alle biglietterie a Fiumicino |
Ma non la situazione delle centinaia di passeggeri ancora bloccati nelle aerostazioni dello scalo romano a causa delle cancellazioni dei voli per le assemblee di ieri dei lavoratori di AZ Airport. Una lunga coda di viaggiatori, in attesa di sapere quando potranno ripartire con i primi voli utili, si è formata davanti alla biglietterie, in particolare davanti alle partenze internazionali. Molti passeggeri, in fila già da diverse ore, a più riprese hanno perso la pazienza con gli impiegati Alitalia e hanno cominciato a urlare «Basta», «Basta, siamo stanchi». In alcuni casi per sedare gli animi è dovuta intervenire la polizia, che sta comunque presidiando l’area per ragioni di sicurezza. I voli Alitalia che risultano cancellati oggi a Fiumicino, nella fascia oraria che va dalle 6 alle 14, sono 4 in partenza (Genova, Pisa, Firenze e Linate), e 39 in arrivo, di cui una trentina concentrati entro le ore 9. Peraltro, come fanno notare alcune fonti, le cancellazioni in arrivo sono diretta ripercussione del caos creatosi ieri con la mancata partenza dallo scalo romano di decine di voli, e della conseguente necessità tecnica di riallineare l’operativo sull’intero network della compagnia.
BIVACCHI IN AEROPORTO – Intanto nell’aeroporto sono stati in molti i viaggiatori coinvolti che non riuscendo a trovare un posto per dormire negli alberghi vicini all’aeroporto romano, essendo tutti pieni, hanno trascorso la notte bivaccando sulle poltrone all’interno delle aerostazioni. Per loro, a cura della società di gestione e della Protezione Civile, sono state distribuite coperte pasti e bevande calde. «Rispetto alla situazione di lunedì c’è stata un’evoluzione, abbiamo fatti dei passi avanti, per il momento, non si prevedono assemblee dei lavoratori all’aeroporto di Fiumicino» spiega Silvano Bernacchia, sindacalista di base della Filt Cgil. «Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi – sostiene Bernacchia – che dovrebbero emergere con l’incontro previsto oggi alle 17 al centro direzionale di via della Magliana tra i sindacati firmatari (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl, ndr.) e i rappresentanti di Cai».
Una vignetta di Massimo Ottavi dal blog |
ENAC – «Il comportamento di alcuni dipendenti di Alitalia, che hanno convocato assemblee spontanee a Fiumicino o hanno abbandonato lo scalo per recarsi alla sede della compagnia alla Magliana, potrebbero rappresentare un’interruzione di pubblico servizio». Così l’Enac commenta i disagi che si stanno verificando all’interno dello scalo romano. Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, chiede alle parti di chiarire al più presto le contrapposizioni per permettere un sereno svolgimento delle attività di volo, «fermo restando che tale modo di agire da parte dei lavoratori appare non conforme alle regole applicabili nel settore del trasporto, soprattutto in un periodo di particolare movimento come quello pre-natalizio».
MATTEOLI – Non poteva mancare l’intervento del governo. Non è con «questo tipo di scioperi che si risolvono i problemi» ha sottolineato, intervistato da Sky Tg24, il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, che ha spiegato come la trattativa in corso tra Cai e i sindacati sul tema dei contratti «sta scivolando verso un accordo”. Per tanto secondo il ministro va usato il buon senso perchè «se la compagnia decolla possono esserci prospettive future per chi resta fuori». Il ministro ha spiegato di comprendere «le preoccupazioni dei lavoratori e la loro angoscia rispetto alla perdita del posto di lavoro» ma ha anche aggiunto che per quanto riguarda i criteri di assunzione «Cai rispetterà gli impegni e Letta troverà il modo di far rispettare quegli accordi».