L’ha scoperta la sonda indiana Chandrayaan-1, grazie a uno spettrometro americano a bordo, una scoperta importante per capire meglio l’evoluzione del nostro satellite
Il lancio della sonda indiana |
«SFERETTE» – Il risultato ottenuto ora è notevole perché nella regione Orientale Basin lo strumento ha evidenziato una notevole presenza di pyroxene, cioè di minerali di ferro che si presentano sotto la forma di sferette. Lo strumento M3 consente di rilevare con un’alta risoluzione, la più elevata mai raggiunta, la presenza di minerali valutandone la distribuzione e la quantità. «La mappa geologica che possiamo realizzare dell’intera superficie ci mostrerà il vero volto e le possibilità offerte dal corpo celeste che ci è più vicino» commenta Carle Pieters della Brown University e principal investigator della ricerca. Lo strumento è stato progettato e costruito al Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena (California). «Conoscere le caratteristiche geologiche attuali – aggiunge M.Annadurai, direttore del programma della sonda – è determinante per ricostruire la vera origine e l’evoluzione della Luna».
PROGETTI INDIANI – Quando gli indiani decisero la spedizione lunare invitarono altri Paesi a partecipare con delle apparecchiature scientifiche da installare a bordo del veicolo spaziale. Così degli undici strumenti esistenti, oltre i cinque dell’agenzia spaziale indiana ISRO, tre sono dell’agenzia spaziale europea ESA, due della Nasa e uno della Bulgaria. Chandrayaan-1 era lanciata con successo il 22 ottobre dal poligono indiano di Sriharikota, nel golfo del Bengala, e dopo 18 giorno di viaggio entrava in orbita lunare con un punto di minima altezza di cento chilometri. E l’8 novembre lasciava anche cadere al suolo una sfera metallica con le insegne indiane come facevano i russi nelle prime epoche dell’esplorazione spaziale.
PROSSIME ESPLORAZIONI – L’India intende proseguire l’esplorazione della Luna inviando altre due sonde con l’intento di recuperare dei campioni da portare sulla Terra. E dopo questa tappa a New Delhi si pensa di preparare una spedizione umana, analogamente a quanto si propone Pechino. E’ la corsa asiatica alla Luna. Intanto anche la Nasa ha lo stesso obiettivo, ancora più ambizioso perché si vuole addirittura una colonia lunare. A meno che il nuovo presidente Obama non cambi parere. Presto lo sapremo.