RAI: “AFFARI TUOI’ FINISCE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E ALLA CORTE DEI CONTI. IL MINISTERO VIETA IL GIOCO MA LA RAI CONTINUA A MANDARE IN ONDA LE PUNTATE, FINGENDO DI NON SAPERE CHE IL PROVVEDIMENTO VA ESEGUITO SUBITO. INOTTEMPERANZA ALL’ORDINE DELL’AUTORITA’ L’IPOTESI PENALE. CHIESTO ALL’AUTORITA’ DELLE COMUNICAZIONI DI SOSPENDERE IL PROGRAMMA. MILIONI DI EURO ELARGITI AI VINCITORI RISCHIANO DI DOVER ESSERE RESTITUITI
Ci sono due questioni, l’aumento dell’Iva a Sky e la battaglia che il Codacons sta facendo contro Affari Tuoi, di cui molti hanno parlato, ma che appena hanno finito di destare scalpore, hanno smesso di informarvi. Per non rischiare di lasciarvi con delle lacune informative, vado subito a darvi gli ultimi aggiornamenti.
Capitolo Sky: l’Iva potrebbe tornare al 10%! Avete letto bene: è stata richiesta la soppressione dei commi 1 e 2 dell’articolo 31 del Decreto Legge Anticrisi. Perché è importante che lo sappiate? Perché se la richiesta fosse accolta, i nuovi listini di Sky, che oggi riportano il nuovo prezzo con l’Iva al 20%, dovrebbero nuovamente cambiare e i costi scendere. Attenti!
Capitolo Codacons vs Affari Tuoi: il Codacons ha richiesto la sospensione del programma tv Affari tuoi nel rispetto di una sentenza di qualche giorno fa del Ministero dello Sviluppo Economico che la considerava vietata! Ecco il comunicato ufficiale dell’ufficio stampa del Codacons (leggetelo con attenzione!):
Il gioco tv di Raiuno, “Affari Tuoi”, finisce alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti. A presentare una denuncia penale contro la trasmissione è il Codacons, sulla scia del provvedimento del Ministero dello sviluppo economico che, come si ricorderà, ha vietato pochi giorni fa “Affari tuoi”, disponendo testualmente:
“la manifestazione a premio denominata “Affari tuoi”, promossa dalla Rai spa … è da considerarsi vietata ai sensi dell’art. 8 (co. 1, lett. e) del D.P.R. 26/10/2001, n.430, in quanto ha avuto svolgimento senza che la società promotrice abbia mai adempiuto alle disposizioni recate nel medesimo D.P.R. 430/2001”
Nonostante tale perentorio divieto – spiega l’associazione nella sua denuncia – la Rai continua a mandare in onda le puntate della trasmissione vietata dal Ministero, condotta che potrebbe configurare ipotesi penalmente rilevanti come inottemperanza all’ordine dell’autorità. Non solo.
L’elargizione dei premi in denaro da parte della rete, all’interno di un gioco vietato dal Ministero, potrebbe determinare un danno all’Erario, con la conseguenza che i premi assegnati ai concorrenti rischiano di dover essere restituiti direttamente dai responsabili della Rai che non hanno bloccato il programma, in testa a tutti il Direttore generale Claudio Cappon, qualora non fosse possibile recuperare dai giocatori i milioni di euro erogati.
A tal proposito il Ministero ha chiesto alla Rai di trasmettere “i regolamenti delle edizioni 2006, 2007 e 2008 della trasmissione, comunicando altresì i montepremi in esse distribuiti e/o posti in palio”.
Il Codacons, a seguito di alcuni servizi trasmessi da Striscia la Notizia, aveva sollevato dubbi circa la regolarità del gioco dei pacchi, presentando ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato.
In particolare l’associazione criticava la scelta poco trasparente dei concorrenti, e la mancanza di aleatorietà che invece per legge deve essere presente nei concorsi a premio. Tale mancanza di alea sarebbe dimostrata – ad avviso dell’associazione – dal fatto che il cosiddetto “infame” conosce il contenuto dei pacchi e può influenzare la scelta dei giocatori offrendo cifre più o meno alte a seconda del contenuto dei pacchi.