I vertici militari: abbiamo puntato sulle zone da cui sono partiti i lanci. I missili sono caduti nei pressi di Nahariya. Immediata la risposta dell’artiglieria israeliana. Nuovi scontri a Gaza
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Una manifestazione pro palestinesi a Beirut |
L’ATTACCO E LA RISPOSTA – Secondo quanto precisano fonti militari, sono stati tre o quattro i razzi sparati dal sud Libano, caduti nei pressi di Nahariya. A questi lanci ha fatto seguito la risposta di Israele, che ha a sua volta sparato con lanci di artiglieria in direzione del territorio libanese. «Abbiamo sparato direttamente verso l’origine dei tiri di razzi, provenienti dal Libano», ha affermato un portavoce militare israeliano. E secondo quanto ha riferito la tv israeliana altri lanci dal Libano e diretti verso il nord di Israele sarebbero avvenuti nella tarda mattinata. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime causate da questo tiro incrociato.
HEZBOLLAH SOTTO ACCUSA – In Israele si stima che a sparare i razzi sia stata un’organizzazione palestinese col permesso però degli Hezbollah. Nei giorni scorsi Israele aveva più volte avvertito gli Hezbollah a non aprire il fuoco per mostrare solidarietà con i palestinesi nella striscia di Gaza, sottoposti a una dura offensiva israeliana. Per precauzione comunque lo spiegamento militare israeliano nel nord era stato rafforzato e riservisti richiamati alle armi. I portavoce di Hamas hanno nel frattempo fatto sapere di non essere coinvolti nelle azioni sul fronte libanese e che le proprie operazioni militari sono condotte esclusivamente nella Striscia. Non sappiamo – hanno inoltre precisato alle agenzie di stampa – chi ci sia dietro a quelle iniziative.
LIBANESI E UNIFIL IN CAMPO – L’esercito libanese, nel frattempo, ha reso noto di aver preso «le misure necessarie» per rafforzare la sicurezza e «portare la situazione sotto controllo». «Dopo il lancio di razzi da parte elementi non identificati, unità dell’esercito libanese in cooperazione con le forze dell’Unifil hanno preso le necessarie misure per portare la situazione sotto controllo e impedire ogni strumentalizzazione e porre in pericolo la sicurezza del Paese», ha reso noto l’esercito in un comunicato diffuso dall’agenzia ufficiale Nina.
IL PRECEDENTE – L’area al confine tra i due Paesi è la stessa che fu teatro della guerra-lampo dell’agosto 2006 tra le forze israeliane e le milizie sciite libanesi di Hezbollah; l’ultimo bombardamento con razzi dal Libano su Israele invece risaliva al giugno dell’anno scorso, ed era stato effettuato da estremisti palestinesi. L’odierno scambio di colpi è stato confermato anche da fonti delle forze di sicurezza di Beirut.
NUOVI SCONTRI A GAZA – Intanto continuano le operazioni a Gaza: secondo quanto riferito da fonti mediche palestinesi alle agenzie di stampa, tre miliziani della Jihad islamica sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano nel nord della Striscia. Il raid è avvenuto in una zona affollata a circa 150 metri da un ospedale, e 12 passanti sono rimasti feriti, hanno riferito le fonti. L’esercito israeliano non ha rilasciato commenti, ma ha ribadito che i miliziani palestinesi fanno deliberatamente uso di scudi umani per proteggersi. Oggi si sono registrati anche nuovi lanci di missili Qassam contro il sud di Israele. Un razzo è caduto nei pressi della città di Ashdod, mentre nella notte appena trascorsa l’aviazione israeliana ha colpito una sessantina di obiettivi di Hamas a Gaza. Il presidente egiziano Hosni Mubarak, tra i più attivi sul fronte diplomatico internazionale nel cercare di trovare una soluzione alla crisi mediorientale, ha intanto invitato il premier israeliano Ehud Olmert al Cairo per discutere della proposta franco-egiziana per un cessate il fuoco nella Striscia.