Per il capo della procura salernitana chiesta la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, protagonisti di un aspro scontro sull’inchiesta «Why Not», il mese scorso
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Il ministro della Giustizia Angelino Alfano |
LA VICENDA – Il mese scorso le procure di Catanzaro e Salerno sono state protagoniste di una contesa sulle perquisizioni e il sequestro degli atti dell’inchiesta «Why not» avocata al pm Luigi de Magistris. Lo scontro tra i due uffici si è aperto dopo che la procura di Salerno ha disposto il sequestro degli atti dell’inchiesta «Why Not», e iscritto nel registro degli indagati diversi magistrati calabresi, che sono stati anche perquisiti. Uno dei pm di Catanzaro ha denunciato di essere stato denudato. Due giorni dopo, la procura di Catanzaro ha proceduto a un atto di controsequestro e indagato sette pm salernitani per abuso d’ufficio. I magistrati delle due procure hanno già detto di avere la coscienza a posto sul come sono andati i fatti. L’indagine salernitana è scaturita da una denuncia dello stesso De Magistris su presunti illeciti nella procedura con la quale gli sono state avocate le inchieste «Why Not» e “Poseidone”, in cui erano indagati anche alcuni politici.