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Torna la cassa integrazione anche per i commercianti

Ci si deve dichiarare subito disponibili alla riqualificazione professionale. Emendamento a Dl anticrisi: sostegno al reddito (pre-pensione) per chi lavora nel turismo o commercio

 

 

ROMA – Scatta un sostegno al reddito anche per chi lavora nel turismo e nel commercio, se è costretto a tirare giù la serranda tre anni prima di andare in pensione: è quanto prevede un emendamento al decreto legge anticrisi.

PRE-PENSIONE – L’importo del sostegno al reddito è pari a quello di una pensione minima, quindi 516 euro. Appare «indispensabile – si legge nella relazione illustrativa alla proposta – ripristinare l’accesso di tali soggetti agli indennizzi per le aziende commerciali in crisi, già operanti fino al 31 gennaio 2008. Come è noto, l’intervento d’importo pari alla pensione minima, viene concesso a favore degli esercenti attività commerciali costretti a cessare anticipatamente l’attività nei tre anni precedenti il pensionamento di vecchiaia».

SENZA ONERI PER LO STATO – «Alla luce dell’attuale situazione di crisi dei consumi – spiega la relazione illustrativa – occorre evitare che molti operatori del settore commerciale e turistico siano costretti a cessare anticipatamente l’attività senza poter usufruire di alcune forme di sostegno al reddito». Quella prevista è «una forma di ammortizzatore sociale la cui erogazione – prosegue la relazione – non comporta alcun onere per lo Stato dal momento che viene autofinanziato dalla categoria attraverso una specifica contribuzione a carico di tutti gli iscritti alla gestione pensionistica commercianti presso l’Inps. La norma proposta intende anche riconoscere il diritto al trattamento degli indennizzi per i mesi intercorrenti fra il raggiungimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia e l’apertura della relativa finestra». «Tale misura si rende necessaria – sottolinea ancora il testo – per scongiurare che a seguito dell’introduzione delle finestre anche per la pensione di vecchiaia gli interessati si trovino per alcuni mesi privi di trattamento pensionistico e dell’erogazione dell’indennizzo».

PREPENSIONAMENTI GIORNALISTI – Un altro emendamento, presentato da Rocco Girlanda (Pdl) e su cui il governo ha già espresso parere favorevole, prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per far fronte ai prepensionamenti dei giornalisti nel 2009 e per ciascuno degli anni successivi. In questo modo l’onere annuale sostenuto dall’Inpgi per i trattamenti di pensione anticipata è a carico dello Stato per 10 milioni di euro l’anno. L’istituto presenterà annualmente al ministero del Lavoro la documentazione relativa per ottenere i rimborsi. Al compimento dell’età prevista per la pensione ordinaria da parte dei beneficiari dei trattamenti anticipati, l’onere in questione è posto a carico del bilancio dell’Inpgi, fatta eccezione per la quota di pensione connessa agli scivoli contributivi, riconosciuti fino a un massimo di 5 annualità, che continua a gravare sul bilancio dello Stato. Nella riformulazione dell’emendamento è saltata invece l’estensione dei pre-pensionamenti ai periodici.

 

 

 

 

Torna la cassa integrazione anche per i commerciantiultima modifica: 2009-01-09T23:16:54+01:00da
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