La tragedia alle 12.30 di domenica nel quartiere San Girolamo. Lo scoppio in casa di un’anziana, probabilmente per una bombola di gas. Una famiglia salva per miracolo
BARI – Una palazzina di due piani è crollata a Bari poco dopo le 12.30 di domenica in via Vincenzo Corradi 6, nel quartiere San Girolamo a causa di un’esplosione causata probabilmente da una perdita di gas da una bombola. Il bilancio, che si spera definitivo, è di tre morti e quattro feriti. L’esplosione ha sventrato l’immobile ed ha fatto crollare la parte posteriore dell’edificio. Al piano strada si trovava un salone da barba che è stato completamente distrutto. Lo scoppio ha provocato anche il crollo di uno stabile a fianco dell’edificio dove si è verificata l’esplosione.
LE VITTIME – Le vittime accertate sono tre. Si tratta di Angela Nitti, di 80 anni e Nicola Sassanelli, 46 anni, madre e figlio che abitavano nella palazzina accanto a quella dove si è verificata l’esplosione, e di Teresa Paradiso, 89 anni. Nell’abitazione di quest’ultima sarebbe avvenuta la fuga di gas che ha provocato l’esplosione. La figlia ventenne di Nicola Sassanelli è stata tra le prime ad arrivare davanti alla palazzina crollata e ha subito avuto un cattivo presentimento, cominciando ad urlare, a piangere e a chiedere insistentemente del padre, supplicando i soccorritori di cercarlo sotto le macerie. Quando ha saputo della sua morte ha gridato «Lo voglio abbracciare forte, forte, mio padre, vi prego, vi prego, se lo porteranno via, lo so».
I FERITI – Quattro persone, rimaste ferite, sono state trasportate al Policlinico di Bari. Sono tutti politraumatizzati, nessuno in pericolo di vita. Una di loro, Antonella Di Maso, 23 anni, è stata sbalzata dalla deflagrazione ed è caduta dal balcone di casa, dove si trovava, finendo su una automobile parcheggiata per strada. Stando a quanto raccontato dai soccorritori, insieme con lei si trovava un bimbo di appena due anni che è rimasto miracolosamente illeso. Tra i feriti anche Giovanni Armenise, di circa 60 anni, e sua moglie Chiara. Del quarto ferito, che è salito con le sue gambe su un’autoambulanza, non si conosce ancora il nome. Non era nell’edificio, ma è stato colpito dai detriti.
RICERCHE GUIDATE DA SQUILLO CELLULARE – I soccorritori hanno scavato, secondo le tecniche adoperate in questi casi, nei punti ritenuti strategici, ma anche lasciandosi guidare dalle situazioni contingenti, quasi dall’istinto. E così i vigili del fuoco – riferisce il comandante provinciale Giovanni Micunco – hanno cercato febbrilmente di trarre in salvo le persone sepolte seguendo anche, in un caso, il flebile suono di un cellulare che squillava sotto le macerie. Mentre suonava, i pompieri scavavano e quando il suono è diventato più forte hanno scavato ancora più forte. «Purtroppo – dice Micunco – questa lotta contro il tempo, contro la morte ha avuto l’esito che si temeva. Il cellulare era indosso a un uomo che è stato trovato morto». Si trattava di Nicola Sassanelli, di 46 anni. Anche una delle due donne morte è stata ritrovata grazie ad un segnale: un gatto ha iniziato ad aggirarsi nel luogo dove era rimasta sepolta e poco dopo quello stesso luogo è stato puntato da un cane dei carabinieri. I vigili del fuoco hanno cominciato a scavare in quel punto e hanno trovato il corpo della donna.
SALVI PER MIRACOLO – La sorte ha risparmiato un’intera famiglia – marito, moglie e due bambini – che pure si trovavano nello stabile, in un appartamento al secondo piano. Al momento dello scoppio, la famiglia era riunita a tavola in una stanza che corrisponde all’unica parte dell’edificio che non è crollata, la facciata esterna del palazzo, che dà sulla strada. Mentre il resto dello stabile si è accartocciato in un lampo, quella parte è rimasta in piedi. I quattro, aiutati dai soccorritori, sono così riusciti a venir fuori attraverso le macerie, sani e salvi.
GRANDE BOATO – «Si è sentito prima un grande boato e poi una nube bianca si è sollevata e si è visto volare tutto all’aria, infissi, suppellettili, di tutto»: Stella Ventrella, amica di famiglia di una delle persone che abitava dentro la palazzina crollata racconta così quello che ha visto mentre stava passando dal civico 6 di via San Girolamo.
LE BOMBOLE DI GAS – Il comandante dei vigili del fuoco di Bari, Giovanni Micunco, ha riferito che la palazzina crollata non era servita dalla rete cittadina di gas metano: questo induceva i suoi abitanti a servirsi di gas propano liquido erogato dalle bombole. Proprio la natura del gas contenuto nelle bombole ha favorito l’esplosione: il gas metano erogato attraverso le rete, essendo più «leggero», più difficilmente raggiunge una concentrazione tale da provocare incidenti di questo tipo. Al contrario il Gpl in caso di fuoriuscita ristagna maggiormente nell’ambiente, fino a raggiungere una concentrazione tale da provocare uno scoppio, anche per una semplice scintilla. Non è stato ancora accertato in quale appartamento dell’edificio crollato si trovasse la bombola, anche perché i piani del palazzo sono «seduti» l’uno sull’altro, mentre è rimasta in piedi la sola facciata dell’edificio che dà sulla strada.
IL CORDOGLIO DI NAPOLITANO – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dolorosamente colpito dal drammatico bilancio di vite umane e di feriti nella sciagura, ha incaricato il Prefetto del capoluogo pugliese, Carlo Schilardi, di rappresentare alle autorità cittadine e alle famiglie delle vittime il suo profondo cordoglio e di esprimere ai feriti il fervido augurio di pronta guarigione. Il Comune di Bari si sta attrezzando per dare una sistemazione a proprie spese alle famiglie che hanno perso la casa.
SCAVI PER TUTTA LA NOTTE – Dopo gli accertamenti dei vigili del fuoco e dei tecnici del Comune, l’edificio adiacente a quello crollato è stato dichiarato inagibile: presenta lesioni importanti che hanno indotto le autorità a farlo evacuare dalle poche famiglie che lo abitavano. L’intera zona è stata transennata. In serata i vigili del fuoco erano ancora al lavoro per eliminare le macerie, nell’ipotesi – ritenuta tuttavia improbabile – che qualche altra persona possa trovarsi lì sotto. I lavori proseguiranno anche di notte, con gli scavatori, finché la zona sarà messa in sicurezza.