RICOSTRUZIONE – Il racconto dell’ispettore capo della Polizia municipale di Forlì Andrea Gualtieri, il primo ad intervenire sul posto e a interrogare i due autisti, unici testimoni, è drammatico: «La mamma della bimba è uscita di casa dopo 15 minuti e ha visto lo zainetto della figlia per terra». Era ancora buio quando la piccola Alice stava attraversando sulle strisce pedonali in via Roma, di fronte alla caserma militare “De Gennaro”, per raggiungere la fermata dell’autobus. Una Citroen C3 condotta da una forlivese di 25 anni l’ha urtata con la parte anteriore sinistra dell’auto, facendola cadere a terra a pochi metri di distanza (quattro o cinque) dalle strisce, sulla carreggiata opposta. Dove è avvenuto l’urto sono stati ritrovati gli orecchini della bambina. Dall’altra parte della via è sopraggiunta una Opel Tigra guidata da una donna di 42 anni, che si è fermata dopo dieci metri, convinta di poter offrire la propria testimonianza sul sinistro, inconsapevole – secondo la sua ricostruzione – di aver schiacciato il corpo di Alice. «Abbiamo raccolto la sua testimonianza – spiega dell’ispettore capo della Polizia municipale di Forlì Andrea Gualtieri – e poi l’abbiamo lasciata libera di partire. Solo successivamente, dopo i primi rilievi, ci siamo accorti che la sua auto aveva schiacciato il corpo della bambina caduta a terra. Abbiamo richiamato la donna dopo alcune ore«.
SOTTO CHOC – Alice Valenti è morta durante il trasporto all’ospedale. Ricoverata in grave stato di choc anche la conducente della prima vettura. «Dalle nostre verifiche le due auto non procedevano a forte velocità – continua l’ispettore capo -. Abbiamo eseguito i test dell’alcol, nessuno è risultato positivo. Le indagini accerteranno se la bimba è morta per il primo o il secondo investimento. Sul posto non c’era nessun altro testimone».