Sarà presieduto da Mauro Masi: «Nessun intento repressivo, ma servono regole». In due mesi studierà misure per frenare il fenomeno della violazione dei diritti d’autore. «L’attuale legge non va»
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Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio e del nuovo comitato anti-pirateria |
NELLA «WATCH LIST» – In Italia il fenomeno ha proporzioni molto vaste. «Da parte nostra – ha spiegato Masi – c’è alcun intento repressivo dei confronti del fenomeno di Internet: sarebbe tecnicamente impossibile ma anche culturalmente sbagliato». Masi e con lui il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi hanno poi evidenziato la necessità di «trovare un punto di equilibrio fra libertà individuali, interesse pubblico, diritti d’autore e sviluppo economico del Paese». Masi ha poi sottolineato che l’Italia è nella «watch list» del governo americano per quanto riguarda la pirateria multimediale. «Siamo migliorati – ha aggiunto – , ma dobbiamo fare ancora molto, perchè il fenomeno della pirateria è in costante crescita. I lavori del Comitato saranno pubblicati su internet». Masi ha inoltre evidenziato che la «legge Urbani antipirateria è in vigore, ma non ha ottenuto i risultati proposti». Il comitato – conta di terminare i propri lavori «in circa due mesi».
LA COMPOSIZIONE – Il Comitato sarà così formato: Mauro Masi coordinatore; il capo di Gabinetto del ministero dei Beni culturali vicecoordinatore. Componenti: i capi di Gabinetto dei Ministeri di Interno, Esteri, Sviluppo Economico, Giustizia, Politiche europee, Gioventù; il Presidente della Siae; due rappresentanti della Presidenza del Consiglio; due rappresentanti del ministro Bondi; due esperti del settore. I componenti del Comitato – si legge nel Dpcm – non percepiranno compensi, ma avranno solo diritto al rimborso delle eventuali spese di trasferta.